“Loro” di Paolo Sorrentino: oggi nelle sale. cosa aspettarci dal film sul cavaliere

Pubblicato il 24 Aprile 2018 alle 11:22 Autore: Salvatore Mirasole
loro paolo sorrentino

“Loro” di Paolo Sorrentino: oggi nelle sale. cosa aspettarci dal film sul cavaliere

L’opera del regista napoletano è uno di quei fenomeni strani che non lascia indifferenti e tende a spaccare in due il pubblico: odi aut amo, semicitando Catullo, 85. Dinanzi ad un simile evento, la domanda più immediata da porsi è: cosa dobbiamo aspettarci dall’ultima fatica cinematografica di Sorrentino? Ma quella più ragionevole sarebbe: dobbiamo per forza aspettarci qualcosa e sulla base di cosa?

Se dobbiamo rispondere positivamente all’ultimo interrogativo, questa “cosa” non è che nient’altro che una manciata di briciole le quali veicolano un ben poco dotato, tuttavia, di una superficiale forza speculativa.

“Loro” di Paolo Sorrentino: uno stile turgido e colorito, per un personaggio eccentrico

Lungi dal profetizzare verità assolute di divina ispirazione, una cosa la si può sostenere: lo stile a cui ci ha abituato Sorrentino negli ultimi anni, sembrerebbe giustificato. I due trailer, soprattutto il primo, preannuncerebbero uno stile asiano, indi turgido e colorito, che è la primaria ragion d’essere della dicotomia amore/odio che sempre accompagna l’arrivo nelle sale del cineasta. Il che sarebbe la scelta logica e naturale, considerata l’eccentricità del soggetto immortalato dal film, il Silvione nazionale.

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Altra cosa che ci si potrebbe legittimamente aspettare è la cornice storica all’interno della quale la narrazione verrà esplicitata: il periodo preso in considerazione dovrebbe essere quello dei Bunga- Bunga, quello di un Berlusconi ancora protagonista indiscusso della scena politica italiana, la fine del primo decennio bimillenario. La malafemmina cantata in Sardegna accompagnata dal buon Apicella e i festini con danzanti fanciulle riconducono la memoria collettiva a quel periodo, inoltre, un precedente illustre potrebbe confermare la tesi: anche ne Il Divo Sorrentino avevo scelto di raffigurare un preciso momento della vita politica di Andreotti.

“Loro” di Paolo Sorrentino: la reazione di Brunetta

Tralasciando le possibili speculazioni, che comunque vanno definite tali e devono essere argomentate e partire da dati tangibili (i trailer nel nostro caso), ciò che occorre fare è non esprimersi in giudizi aspri, sia in un senso che nell’altro, prima di aver visto il film, paradigma da non seguire, in tal senso, è l’esternazione da parte di Brunetta che così si è espresso:

Da quei trenta secondi e da quello che ho sentito, mi sembra che sia una cosa ignobile. Una di quelle robe che a me fanno schifo

Ora, qui non ci interessa se Cesare sia bianco o nero: ci interessa rigettare l’assurdità con la quale si formula una sentenza sulla base del sentito dire e di una manciata di secondi.

Quando non si ha molto da dire, è sempre cosa buona e giusta pensare accuratamente alle parole che si stanno per pronunciare.

Un sottile filo che unisce “Loro”, “Il Caimano” e “Cataratte”

Piccola curiosità. All’inizio de Il Caimano di Nanni Moretti, altro film su Berlusconi del 2006 uscito strategicamente a due settimane dalle politiche che videro la vittoria di Prodi, Sorrentino viene ucciso da Margherita Buy con un ombrello, in un circolo comunista. La scena è inserita, con un espediente metaletterario in un altro film: Cataratte, del maestro Bonomo, colui che ci ha regalato capolavori come Mocassini Assassini, Cosenza Violenza, Maciste contro Freud e, ultimo ma non ultimo, Stivaloni Porcelloni. Imperdibile.

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L'autore: Salvatore Mirasole