Visita fiscale Inps: aumentano i controlli e i certificati. I dati Inps

Pubblicato il 23 Maggio 2018 alle 13:05 Autore: Daniele Sforza
Visita fiscale Inps: aumentano controlli e certificati

Visita fiscale Inps: aumentano i controlli e i certificati. I dati Inps.

In merito alla visita fiscale Inps, l’Istituto previdenziale ha diffuso l’Osservatorio Statistico relativo al Polo unico di tutela della malattia. In questo sono inclusi i dati inerenti al primo trimestre 2018. Come ormai è noto, dal 1° settembre 2017 è entrato in vigore il Polo unico per le visite fiscali, che fornisce le competenze ai medici dell’Inps di effettuare e gestire le visite mediche di controllo per lavoratori pubblici e privati; due categorie che però, in merito alle VMC, hanno ancora regole differenti, come ad esempio le fasce orarie di reperibilità. L’Osservatorio Statistico si prepone lo scopo di tenere sotto controllo il fenomeno dell’astensione dal lavoro per motivi di malattia. Ecco quanto è contenuto nel rapporto.

Visita fiscale Inps: numero certificati medici per area geografica, i dati

Nel rapporto si possono consultare diversi prospetti. Il primo è relativo al numero dei certificati medici suddivisi per area geografica, genere ed età. Infatti, per controllare il fenomeno dell’assenteismo da lavoro per motivi di salute, l’Inps prende in valutazione i certificati medici inviati dal medico e le VMC effettuate dalla rete di medici dell’Inps. Il fenomeno viene tenuto sotto controllo tramite due parametri, quali possono essere l’incidenza dei certificati medici rispetto al numero dei lavoratori potenzialmente interessati da un evento di malattia; nonché l’incidenza delle VMC rispetto al numero di certificati medici pervenuti.

Il Prospetto 1 indica un aumento del numero dei certificati rispetto al primo trimestre 2017. In particolar modo tra i dipendenti del settore privato (12,4%), rispetto ai lavoratori pubblici appartenenti al Polo Unico (3,1%).  Gli incrementi hanno riguardato tutte le aree geografiche, in particolar modo il Nord (14,2% nel privato e 4,7% nel pubblico). Anche livello di genere si registra un aumento, mentre per quanto riguarda le fasce d’età, la variazione percentuale risulta negativa (nel pubblico) per i soggetti fino a 29 anni e per quelli compresi nella fascia 30-49; rispettivamente -1,7% e -0,1%. Va comunque sottolineato che il periodo preso in esame è quello invernale; ovvero quello in cui si verificano casi più frequenti di influenza.

Visita fiscale Inps: Osservatorio statistico, numero certificati e indici di relatività

L’Inps informa che all’aumento del numero dei certificati nel settore pubblico corrisponde “una diminuzione del numero dei giorni di malattia (-1,1%); diverso il discorso relativo al settore privato, in cui si osserva un incremento “meno che proporzionale (5,6%)”. Questo viene giustificato a causa dell’incremento del numero dei certificati di breve durata. Gli incrementi di malattia “da un giorno” nel settore privato è di 3 punti percentuali (26% nel 2018); nel settore pubblico l’incremento è solo dell’1% (36%).

Resta stabile il numero medio dei certificati dei lavoratori pubblici, nel quale si contano 7 certificati ogni 10 lavoratori. Per quanto riguarda la stessa statistica applicata ai lavoratori privati, si passa ai 5 certificato ogni 10 (+1 rispetto al 2017).

Visita fiscale Inps: altri dati dell’Osservatorio statistico

Nei prospetti rimanenti si verifica il tasso di idoneità, che misura il numero delle visite con esito idoneità al lavoro rispetto al numero delle visite effettuate. L’Istituto ha individuato 35 esiti di idoneità ogni 100 visite effettuate nel settore pubblico; e 37 esiti di idoneità ogni 100 visite nel settore privato. “Altro indicatore importante nel valutare gli effetti delle visite è il tasso di riduzione della prognosi che misura il numero di visite con riduzione della prognosi rispetto al numero di visite effettuate”. L’indicatore risulta basso sia nel settore privato (4,5 su 100) sia nel settore pubblico (1,8 su 100). Tuttavia, nel settore pubblico risultano più rari i casi di errori nella previsione prognostica; ma gli effetti risultano maggiori in termini di riduzione di giornate (4,6 contro i 2,9 per il privato).

Infine si passa alle richieste di visite mediche da parte dell’azienda e dell’Inps. Il rapporto segnala che nel settore pubblico “la maggior parte delle visite sono effettuate su richiesta dei datori di lavoro”. Invece, solamente il 7% sono disposte d’ufficio. A variare è il tasso di idoneità relativo alle due parti. 37 esiti di idoneità ogni 100 visite richieste dall’azienda. 10 esiti di idoneità al lavoro ogni 100 visite per quelle disposte d’ufficio. Valori contrari per il settore privato (32 esiti di idoneità per le visite richieste dall’azienda e 40 per quelle disposte d’ufficio). L’Inps ha spiegato che questo risultato viene giustificato dall’esperienza accumulata dall’Istituto “nella selezione delle visite mediche di controllo d’ufficio nel settore privato”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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