Pensione di cittadinanza: cos’è e come funziona il sussidio M5S

Pubblicato il 25 Ottobre 2018 alle 06:32 Autore: Giancarlo Manzi
reddito di inclusione

Pensione di cittadinanza: cos’è e come funziona il sussidio M5S

Pensione di cittadinanza M5S, come si calcola il sussidio


Lotta alla povertà e all’indigenza. Non solo per i giovani, ma anche a favore della popolazione anziana grazie alla cosiddetta ‘pensione di cittadinanza’. Il premier Giuseppe Conte ha insistito molto in merito agli strumenti di sostegno al reddito nei due discorsi alle Camere attraverso cui ha chiesto e ottenuto la fiducia al suo esecutivo.

Certo, al di là di dubbi e incertezze, relative soprattutto alle coperture per finanziare la misura (al pari di flat tax e superamento della legge Fornero), di ‘pensione di cittadinanza’ se ne è parlato anche durante la campagna elettorale, con interventi che più volte hanno visto protagonista il capo politico pentastellato Luigi Di Maio. La proposta infatti arriva dal M5S, che ne ha già fissato sulla carta paletti e criteri di accesso. L’idea-cardine è quella di adeguare gli assegni pensionistici minimi alla quota di 780 euro mensili, ossia la soglia di povertà stabilita dall’Istat in base al costo della vita in Italia.

Pensione di cittadinanza: precedenti, come funziona e criteri di accesso

Il primo disegno di legge sulla pensione di cittadinanza è stato presentato dal Movimento 5 Stelle ad ottobre 2013. Una misura, quest’ultima, che ha ispirato il capitoletto sul tema apparso a pagina 34 del contratto di governo, in correlazione al ‘reddito di cittadinanza’.

La proposta in effetti, è praticamente la stessa, sia per i giovani in cerca di lavoro che per i pensionati che non riescono a sbarcare il lunario: far entrare ogni mese nelle loro tasche almeno 780 euro, ossia la soglia ISTAT sotto la quale un italiano viene considerato povero. Come? Un esempio pratico: se un anziano percepisce un assegno pensionistico mensile di 530 euro, lo stato garantirà ad esso un’integrazione di 250 euro. Di più, se si trattasse di una coppia, l’asticella si alzerebbe fino ai 1170 euro al mese.

Pensione di cittadinanza: le coperture

Il capitolo coperture è tra quelli che hanno sollevato più polemiche rispetto alle misure annunciate da Lega e 5 Stelle. ‘Dove prenderete i soldi per tutto questo?’ infatti è la domanda che le opposizioni rivolgono con maggiore frequenza al nuovo governo Conte. Per quanto riguarda la ‘pensione di cittadinanza’, il contratto si rifà al reddito omonimo. L’idea sarebbe quella di utilizzare il 20% del Fondo sociale Europeo riservato all’Italia, facendo pressing in questo senso sugli altri paesi membri.

Inoltre, si pensa anche da introiti provenienti dalla stretta sui concessionari del gioco d’azzardo, sulle banche e sulle compagnie petrolifere. Solo idee, senza numeri certi. Di cifra, nel contratto, ne viene riportata una sola: i 2 miliardi per riformare i centri per l’impiego. Che, però, con le pensioni c’entrano poco o nulla. Allora, l’unico modo per avere un quadro delle risorse utili a far scattare la pensione di cittadinanza è affidarsi alle stime: buona parte degli analisti ha calcolato infatti un costo minimo intorno ai 16 miliardi di euro l’anno.

Giancarlo Manzi