TFR e pensione: pagamento liquidazione in ritardo, quando arriva l’accredito

Pubblicato il 30 Agosto 2018 alle 01:10 Autore: Daniele Sforza
Tfr e pensione: pagamento liquidazione in ritardo

TFR e pensione: pagamento liquidazione in ritardo, quando arriva l’accredito.

Tempi e importo TFR dopo la pensione


Le ultime notizie sul Tfr rimandano ai due interventi del 2011 (Decreto Salva Italia) e del 2013. I quali di fatto potrebbero far slittare il pagamento della liquidazione fino ai 2 anni successivi al pensionamento. Questo avviene per i dipendenti pubblici e quindi anche per il personale della scuola. Riguardo a quest’ultimo settore sono circa 42 mila i lavoratori che rischiano di prendere la buonuscita fra 2 anni. Come riporta Italia Oggi a essere interessato di questo ritardo risulta circa il 79% del personale scolastico che sta per andare in pensione. Il restante 21% invece potrebbe ricevere l’accredito della buonuscita entro dicembre 2019.

Tfr e pensione: pagamento liquidazione dipendenti pubblici, quando?

I tempi per il pagamento della liquidazione differiscono tra dipendenti pubblici e privati. Per i primi, infatti, le tempistiche risultano più lunghe. Più precisamente il trattamento di fine rapporto viene erogato entro 105 giorni nel caso in cui il rapporto di lavoro sia terminato per inabilità o decesso. Dopo 1 anno qualora il lavoratore abbia raggiunto i requisiti per il pensionamento. Infine, dopo 2 anni se il rapporto di lavoro è cessato per dimissioni volontarie, licenziamento o per aver fatto richiesta di pensionamento senza aver raggiunto i limiti anagrafici.

Come si calcola la retribuzione utile per la liquidazione?

Tfr e pensione: pagamento liquidazione in ritardo incostituzionale?

Tuttavia, il pagamento della liquidazione con un tale ritardo potrebbe risultare incostituzionale. Sulla questione si è pronunciato lo scorso aprile il Tribunale del Lavoro di Roma, che si è occupato del caso di un lavoratore che ha dovuto attendere 27 mesi per avere la liquidazione. Per i giudici il trattamento di fine rapporto deve essere retribuito in tempi più celeri. Testualmente, il lavoratore, “specie se in età avanzata, in molti casi si propone di recuperare una somma già spesa o in via di erogazione per le principali necessità di vita”. Tramite la percezione del trattamento, in breve, è finalmente abile a fronteggiare definitivamente gli impegni finanziari già assunti. La decisione finale è stata rimessa alla Corte Costituzionale che valuterà l’illegittimità dei pagamenti ritardati della liquidazione ai dipendenti pubblici.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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