Riforme, arriva il primo “sì” al ddl Senato, Renzi: “Nessuno fermerà il cambiamento” Berlusconi: “Presto anche io in campo”

Pubblicato il 8 Agosto 2014 alle 17:44 Autore: Giuseppe Spadaro
senato non elettivo piu vicino

Disco verde per il ddl Senato: il voto finale è finalmente arrivato. Come auspicato qualche settimana fa dal ministro Boschi, il ddl di riforma del Senato a suo nome oggi, 8 agosto, è arrivato al voto finale, dopo la lunga battaglia sugli emendamenti. Il voto è arrivato attorno alle 12:15. I voti favorevoli sono stati 183, 4 gli astenuti e nessun contrario, stante la decisione di Lega, M5S e dissidenti di Forza Italia e PD di abbandonare l’Aula e non partecipare al voto finale. Dai tabulati emergono numeri più specifici: sono in tutto 16 i dissidenti Pd, di cui 14 non hanno partecipato al voto mentre 2 si sono astenuti. A loro si aggiungono i dissidenti di centro e centrodestra: 19 i frondisti di Forza Italia, 8 per NCD, 2 per il gruppo Per l’Italia.

senato della repubblica

M5S, Lega a Gruppo misto non parteciperanno al voto finale – Nessun senatore di M5S sta assistendo alle fasi iniziali delle dichiarazioni di voto finali sul ddl riforme e hanno fatto sapere che non parteciperanno al voto finale. Sui banchi del governo i ministri delle Riforme, Maria Elena Boschi, e dell’Istruzione, Stefania Giannini. La Lega Nord non parteciperà al voto finale sul ddl costituzionale sulle Riforme. Lo annuncia il capogruppo della Lega Nord al Senato Gian Marco Centinaio: “Non possiamo essere complici di chi sta affossando questo paese” ha detto in Aula. Anche i senatori del gruppo misto non parteciperanno al voto finale.

Chiti gira per il Senato con dei foglietti – Vannino Chiti, tra i più critici sulla riforma, porta al suo capogruppo Luigi Zanda un manifestino in bianco e nero, che Zanda guarda con attenzione e poi ripiega, dalle tribune si leggono in testa i nomi “Chiti, Civati, Mineo”, e qualche riga sotto a caratteri cubitali “Vergogna”. Chiti ha portato al presidente del Senato Pietro Grasso un altro foglietto, forse di contenuto analogo a quello dato a Zanda.

Finocchiaro “Nuovo Senato innovativo e forte” – “Il nuovo Senato delle Autonomie non è un senaticchio, ma un organo innovativo e di grande rilievo nell’ordinamento costituzionale. Ne esce un Senato forte”. Così Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama e relatrice con Roberto Calderoli del Ddl costituzionale che sarà approvato oggi, in un’intervista al Sole 24 Ore. Giovanni Toti sul suo profilo twitter, sottolinea l’importanza avuta da Forza Italia nell’approvazione della riforma. “Senza Fi le riforme non si fanno. Renzi al Senato si ferma a 140, mentre la maggioranza è lontana. L’Italia #cambiaverso solo con Fi”.

Tweet del premier Renzi “Nessuno potrà fermare cambiamento” – Tempestivo intervento del premier Renzi via twitter

Berlusconi: “Io presto in campo” – Anche l’ex premier ha commentato il sì al dl sulle riforme. “Grazie al vostro impegno e alla vostra lealtà. Dopo mesi tormentati, Forza Italia è tornata ad essere protagonista”, ha scritto in una lettera ai deputati di Forza Italia, dove aggiunge anche: “Sono e sarò ancora vicino a voi per combattere e difendere la nostra libertà. Spero di poterlo fare a 360 gradi con il recupero, entro pochi mesi, della piena agibilità politica ed elettorale sottrattami con la sentenza del 1 agosto 2013. Il nostro movimento è diventato l’unica opposizione credibile a un governo che si è dimostrato fino qui incapace di tagliare le spese, di ridurre le tasse , di realizzare vere riforme strutturali in ambito economico Gli ultimi del Pil sono i peggiori da 14 anni e confermano la grave recessione”.

Legge elettorale: a settembre in commissione, ma prima P.a. – L’esame della riforma della P.a. e della legge elettorale procederanno in parallelo a settembre nella commissione Affari costituzionali del Senato. Ma alla ripresa dopo la pausa estiva, il 3 settembre alle 16.15, i lavori riprenderanno dal ddl Madia. Lo ha deciso l’ufficio di presidenza della commissione

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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