Supercoppa Italiana 2019: le polemiche e le ragioni della scelta

Pubblicato il 4 Gennaio 2019 alle 15:52 Autore: Michele Mastandrea

Supercoppa Italiana 2019: perché sono sorte delle polemiche intorno alla scelta di far disputare la finale del trofeo in Arabia Saudita?

Supercoppa Italiana 2019: le polemiche e le ragioni della scelta
Supercoppa Italiana 2019: le polemiche e le ragioni della scelta

Non si placano le polemiche scoppiate intorno alla prossima finale di Supercoppa Italiana di calcio. La sfida, che opporrà Juventus e Milan, verrà giocata il prossimo 16 gennaio allo stadio di Gedda, in Arabia Saudita. Origine delle controversie è un comunicato emesso negli scorsi giorni dalla Lega Calcio. Nel testo è stata confermata l’indiscrezione per la quale l’accesso allo stadio sarà separato in aree ad accesso differenziato. In alcune sarà possibile la presenza femminile, a condizione che le donne siano accompagnate da un uomo. In altre invece sarà limitato l’accesso ai soli spettatori di sesso maschile.

Una separazione che riflette la situazione politica nel paese mediorientale. Questo è noto storicamente per la condizione di subordinazione a cui è costretta la sua popolazione femminile.

Supercoppa Italiana 2019: le ragioni della Lega Calcio

La scelta della Lega è dettata da ragioni di business. In primis, contano i sette milioni di euro offerti da Riad per far giocare la partita nel suo stadio. Il doppio rispetto alle passate edizioni della competizione. Inoltre, l’Arabia Saudita ha comprato i diritti di altre due edizioni, per altri 15 milioni di investimento. Dieci altre finali di Supercoppa Italiana si sono giocate all’estero, ha argomentato il presidente di Lega Micciché in difesa dell’accordo. Gli Usa, il Qatar, la Cina, persino la Libia di Gheddafi hanno ospitato in passato edizioni della partita.

Micciché ha provato a ribaltare la prospettiva, affermando che “la nostra Supercoppa Italiana sarà ricordata dalla storia come la prima competizione ufficiale internazionale a cui le donne saudite potranno assistere dal vivo”. Ma a poco sono servite le sue parole. Tutto il mondo politico istituzionale, da Matteo Salvini a Laura Boldrini, ha invitato al boicottaggio o all’annullamento della partita. Va detto che il calcio non è l’unico ambito in cui l’Italia e l’Arabia hanno rapporti. Roma è fortemente legata a Riad in termini commerciali. È infatti il secondo partner commerciale dei sauditi dopo la Germania tra quelli dell’UE, e l’ottavo a livello mondiale.

Supercoppa Italiana 2019: i legami tra Italia e Arabia Saudita

La Supercoppa Italiana è da sempre stata occasione per promuovere il brand del calcio italiano nel mondo. In questo caso però si rischia un vero e proprio autogol anche in termini commerciali. La conferma della decisione di giocare in Arabia Saudita arriva infatti nel mezzo di un’ondata di sdegno internazionale contro Riad. Questa è dovuta soprattutto al barbaro omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. Per la Cia l’esecuzione sarebbe arrivata su ordine diretto del principe saudita Mohammed bin Salman.

Riad è inoltre al momento impegnata in una sanguinosissima guerra in Yemen. Il conflitto ha provocato migliaia e migliaia di morti, nonostante il relativo oscuramento mediatico rispetto alla vicina guerra civile siriana. In passato, alcune rivelazioni sulle forniture militari italiane al paese mediorientale hanno scatenato indignazione. A produrre bombe usate dai sauditi nel conflitto yemenita sono infatti anche alcune aziende in Sardegna, come segnalò lo scorso anno una inchiesta del New York Times.

Supercoppa Italiana 2019: la politica dell’Arabia Saudita

L’Arabia Saudita è un regime politico dove la versione egemone dell’Islam è quella wahhabita. Si tratta di una delle più oltranziste al mondo, particolarmente feroce nei confronti dei diritti delle donne e della comunità lgbt. Negli ultimi mesi Riad ha cercato da un lato di impostare una nuova narrazione di sé al mondo. Una svolta fondata sull’allentamento di alcuni divieti nei confronti delle donne e su una nuova politica economica denominata Vision 2030. Ma, d’altro canto, ha intensificato il contrasto agli oppositori interni, oltre a mantenere un forte controllo politico sulla popolazione.

Riad, alleata de facto del blocco occidentale, è impegnata insieme ad Israele, agli Emirati Arabi Uniti e all’Egitto nello scontro contro l’asse sciita composto da Iran, Siria e Libano. Il calcio assume una rilevanza importante in questo conflitto. Come è noto, il Qatar ospiterà nel 2022 i Mondiali di Calcio. In questi giorni a Dubai è riunito tutto il gotha del pallone a cavallo tra calciomercato e discussioni “politiche”. La football diplomacy è dunque sempre più fattore importante nello scenario mediorientale.

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L'autore: Michele Mastandrea

Nato nel 1988, vive a Bologna. Laureato in Relazioni Internazionali all'università felsinea, su Termometro Politico scrive di politica estera ed economia.
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