Gratuito patrocinio: ammessi indagati e imputati, la nuova norma Ue

Pubblicato il 4 Marzo 2019 alle 16:45 Autore: Claudio Garau

Le novità in tema di gratuito patrocinio, con l’estensione della tutela anche agli imputati ed indagati nel processo penale. Le finalità di tale scelta.

Gratuito patrocinio: ammessi indagati e imputati, la nuova norma Ue
Gratuito patrocinio: ammessi indagati e imputati, la nuova norma Ue

È una svolta storica che ha la sua origine nei palazzi sede della UE. Da pochi giorni è possibile, anche per indagati ed imputati nei processi penali, l’ammissione al gratuito patrocinio. Ciò in quanto il Parlamento italiano si è conformato a quanto sancito da Bruxelles. Vediamo di seguito di che si tratta.

Gratuito patrocinio: cos’è e a chi era riservato precedentemente

Il gratuito patrocinio è un istituto che tutela e garantisce il diritto di difesa. Esso è disciplinato al fine di permettere anche a chi non ha risorse patrimoniali proprie, di essere assistito e difeso in giudizio. In pratica con esso, l’avente diritto può richiedere un avvocato che lo tuteli, pagato però dalle casse dello Stato. Fino a prima della nuova integrazione normativa, il gratuito patrocinio valeva per una sfera di soggetti, in cui comparivano però diverse esclusioni. Oggi anche i soggetti imputati o indagati, possono avvalersene, per ogni grado del processo e per le procedure connesse.

Gratuito patrocinio: le nuove fonti e le finalità dell’estensione

Oggi, come anticipato, anche indagati ed imputati possono richiedere questo strumento di garanzia. Esso vale anche per tutte le persone ricercate nell’ambito di procedimenti di esecuzione del mandato d’arresto europeo. La fonte di riferimento è il decreto legislativo emanato dal Consiglio dei Ministri, in attuazione e recepimento della direttiva UE n. 1919 del 2016.

Il gratuito patrocinio e la riaffermazione delle garanzie procedurali

Il Governo ha giustificato questa novità normativa sul gratuito patrocinio, nella considerazione che a chiunque (anche ad imputati ed indagati quindi) deve essere assicurato il diritto di difesa anche tramite un avvocato, ricompensato dallo Stato. Il decreto in oggetto ha le indubbie utilità di garantire il diritto di informare una persona terza, al momento della privazione della libertà personale; nonché il diritto delle persone, private della libertà, di comunicare con soggetti terzi e con le autorità consolari. Inoltre, tale provvedimento ribadisce e consolida le garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali.

Per maggiori informazioni sulle caratteristiche di questa forma di assistenza, anche sul piano dei limiti di reddito, clicca qui.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
Tutti gli articoli di Claudio Garau →