Legge 104: permessi per i familiari e coppie conviventi. Cosa cambia

Pubblicato il 2 Maggio 2019 alle 06:10 Autore: Daniele Sforza

Quali sono le novità relative alla Legge 104 e ai permessi retribuiti per i familiari e le coppie conviventi? Ecco cosa dice la Legge.

Legge 104 permessi per familiari e coppie conviventi
Legge 104: permessi per i familiari e coppie conviventi. Cosa cambia

Permessi Legge 104 per conviventi


La Legge 104 garantisce la fruibilità dei permessi retribuiti (3 giorni al mese o 2 ore al giorno) anche ai familiari dei disabili che si trovano in situazione di gravità. Più nel dettaglio gli aventi diritto sono i lavoratori familiari e parenti fino al 3° grado (al verificarsi di alcune circostanze) del disabile. Ma come funziona per i conviventi? In merito bisogna guardare alla recente normativa, e in particolare alla Legge n. 76/2016.

Legge 104: permessi per coppie di fatto, cosa dice la Legge

La suddetta Legge equipara di fatto al coniuge anche le coppie di fatto, ovvero quelle legate al partner tramite unione civile. Qui si legge infatti che “i conviventi di fatto hanno gli stessi diritti spettanti al coniuge nei casi previsti dall’ordinamento penitenziario” (art. 1, comma 38).

Legge 104: permessi per coppie conviventi, cosa è cambiato

La domanda legittima da porsi ora riguarda se tale diritto è estendibile anche ai semplici conviventi, non legati al partner né da matrimonio né da unione civile.

Con la sentenza n. 213/2016 la Corte Costituzionale ha richiamato l’illegittimità costituzionale della Legge 104 in quanto non include il convivente tra i beneficiari dei permessi. Il richiamo alla Costituzione è esplicitamente citato, visto che si parla dell’esigenza “di tutelare il diritto alla salute psico-fisica del disabile grave, nella sua accezione più ampia, collocabile tra i diritti involabili dell’uomo ex art. 2 Cost.”.

Con riferimento al carattere residuale della fruizione dell’agevolazione da parte del parente o affine entro il terzo grado, la Corte è stata indotta “a includere il convivente tra i soggetti beneficiari, in via ordinaria, del permesso mensile retribuito”. E ha dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’art. 33, comma 3 della Legge 104/92, nella parte in cui non include il convivente tra i soggetti legittimati a fruire del permesso mensile retribuito per l’assistenza alla persona con handicap in situazione di gravità, in alternativa al coniuge, parente o affine entro il secondo grado”.

Legge 104: permessi retribuiti per conviventi, come funziona

Cosa s’intende per conviventi di fatto? Anche qui bisogna riprendere la succitata Legge n. 76/2016. Per “conviventi di fatto” s’intendono infatti “due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile” (art. 1, comma 36). Pertanto, “in caso di malattia o di ricovero, i conviventi di fatto hanno diritto reciproco di visita, di assistenza nonché di accesso alle informazioni personali, secondo le regole di organizzazione delle strutture ospedaliere o di assistenza pubbliche, private o convenzionate, previste per i coniugi e i familiari” (art. 1, comma 39).

La convivenza va comunque accertata tramite apposita dichiarazione anagrafica che andrà presentata presso il Comune di residenza.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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