Le imprese parlino Inglese

Pubblicato il 6 Maggio 2010 alle 10:30 Autore: Luigi Zoppoli
sondaggi, PMI: piccole e medie imprese

A proposito di esternalità, il contesto finanziario. L’impresa per operare e soprattutto per ristrutturarsi necessita di una adeguata gestione finanziaria che possa accedere ai mercati finanziari per reperire le risorse. Serve dunque che il serbatoio delle risorse superi i confini ed i limiti del perimetro dell’imprenditore proprietario o quelli del finanziamento bancario tradizionale. Già questo è un elemento vissuto come dissuasivo in non pochi casi. Ma quand’anche non fosse così, dovremmo chiederci anche in periodi di finanza demonizzata se il sistema bancario-finanziario italiano offra adeguate potenzialità/disponibilità di rispondere alle esigenze delle imprese verso crescita e consolidamento. Ci limitiamo qui ad osservare che la scarsità di Fondi di Private Equity pesa non certo positivamente alla pari della non adeguatezza del sistema bancario tradizionale magna pars e principale fonte del finanziamento. È un aspetto che ben evidenzia un grafico di fonte BankItalia che evidenzia alcuni altri ostacoli che si frappongono alla crescita delle imprese

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Abbiamo prima parlato di cultura d’impresa. E’ il punto cruciale. Lo scenario italiano da questo punto di vista mostra ampi margini di miglioramento. La presenza di un tessuto di troppe imprese “padronali” che tali rimangono pur avendo una veste giuridica societaria, insieme alla dimensione media troppo piccola delle imprese, sono limitanti fattori di rigidità. Limiti culturali di spessore sono un muro rispetto all’introduzione di buone pratiche manageriali e di management  esterno le cui competenze rimarrebbero indispensabili, preziose quand’anche nell’impresa la discendenza dell’imprenditore fosse dotata di adeguati skills. Nella logica di cui qui facciamo cenno, il capitale umano ed il capitale organizzativo diventano le risorse per eccellenza e dovrebbero funzionare da semi che fecondino l’intera impresa. Non a caso nel grafico che precede essi sono indicati quali fattori che ostacolano la crescita. A questo riguardo, la carenza di risorse di management andrebbe approfondita ed estesa nel senso di dover rilevare, ad esempio, la rarità di elevate professionalità nel settore informatico o la più generale discrasia tra esigenze delle imprese e potenzialità di offerta del sistema di istruzione. E’ troppo lenta la necessaria transizione verso l’economia della conoscenza e dei saperi.

Analogamente per la “gerontocrazia”: riveste un ruolo l’età anagrafica dell’imprenditore che, correlata alle potenzialità di performances dell’impresa, mostra gli andamenti chiariti nel grafico che segue (Fonte Banca d’Italia)

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