Bolletta luce e gas: contratto telefonico fasullo, quali parole non dire

Pubblicato il 16 Maggio 2019 alle 11:26 Autore: Daniele Sforza

La bolletta luce e gas è spesso al centro di truffe e raggiri, che spesso sfociano in falsi contratti telefonici. Ecco cosa non dire mai al telefono.

Bolletta luce e gas contratto telefonico fasullo
Bolletta luce e gas: contratto telefonico fasullo, quali parole non dire

La bolletta luce e gas è tra le voci di spesa più sentite dagli italiani, i quali, anche grazie al mercato libero, cercano il miglior offerente e la proposta di contratto più conveniente. Di questa caccia al risparmio i truffatori ne sono ovviamente a conoscenza e fanno leva proprio su questa ricerca da parte dei contribuenti per far firmare dei contratti fasulli, magari tramite conversazioni telefoniche. Vere e proprie truffe che ricadono sul contribuente ignaro di quanto accaduto e allo stesso modo incapace di comprendere anche quando gli arriva la nuova bolletta. “Io non ho mai firmato un contratto di questo tipo”. Ma a volte basta un Sì o un Lo confermo detto ingenuamente al telefono per attivare un contratto mai richiesto.

Bolletta luce e gas: cosa non dire mai al telefono

Delle truffe sulla bolletta della luce e del gas, o meglio sui contratti stipulati inconsapevolmente, ne abbiamo parlato in questo articolo elencando le varie modalità con cui i criminali agiscono. Tra queste si annovera anche il contatto telefonico. Il fantomatico call center, una volta contattato l’ignaro cittadino, farà in modo di fargli pronunciare alcune parole chiave che poi potrà manipolare e rimontare a piacimento. Le parole succitate sono le seguenti: “”, “Lo confermo”, “No”. Monosillabi o frasi brevissime che di fatto si traducono, dopo la manipolazione della conversazione, in un “Sì, lo confermo, sono intenzionato a firmare il nuovo contratto con voi e a lasciare quello vecchio”.

Per evitare questo tipo di truffe, quindi, è sempre meglio fornire risposte più articolate (magari con una negazione e un’affermazione nella stessa frase) oppure, semplicemente, mettere giù il telefono e chiamare di propria sponte i numeri dell’azienda che ci fornisce l’energia per sapere se la chiamata che abbiamo ricevuto fosse vera o fosse il frutto di una truffa.

Altra cosa da non fare è comunicare il POD (energia elettrica) o il PDR (gas), perché questi sono codici alfanumerici che si riferiscono al vostro contatore e rappresentano dunque una informazione fondamentale per chi intende truffarvi spingendovi verso la sottoscrizione di un nuovo contratto senza che voi abbiate richiesto nulla.

Perché leggere la bolletta è importante

Questo è uno dei raggiri più comuni e viene spesso segnalato agli organi preposti, nonché denunciato alle compagnie telefoniche. In ogni caso, all’arrivo della nuova bolletta, il consiglio è quella di leggerla con molta attenzione. Soprattutto le voci che riguardano le spese, ovvero il totale da pagare. Una voce intitolata “Cessazione del contratto” fa infatti storcere il naso, soprattutto se non è mai stata richiesta. In caso di sospetti il suggerimento è quello di contattare l’Arera, ma anche la compagnia fornitrice con cui eravate prima. Si avranno 40 giorni di tempo dall’emissione della prima bolletta per sporgere reclamo. A ogni modo è possibile anche appellarsi all’assistenza legale di un’associazione che tutela i consumatori.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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