Visita fiscale Inps e certificato malattia inviato in ritardo. Cosa accade

Pubblicato il 2 Settembre 2019 alle 08:44 Autore: Daniele Sforza

In merito alla visita fiscale Inps ci si domanda cosa accadrebbe qualora il certificato medico che attesta la malattia fosse inviato in ritardo.

Visita fiscale Inps e certificato malattia inviato in ritardo. Cosa accade

Il lavoratore dipendente che opera nel settore pubblico o privato ha diritto, tra le altre cose, anche ad essere retribuito nel caso in cui caschi malato. Il diritto del lavoratore viene dunque tutelato, tuttavia va detto che anche l’azienda ha i suoi diritti. Tra tutti quello di non far sì che venga compromessa l’organizzazione produttiva dell’impresa stessa. Per questo motivo è fondamentale inviare il certificato medico che attesta la malattia per tempo, ovvero entro 1 giorno dal verificarsi dell’evento. Qualora il certificato venga inviato in ritardo, potrebbero esserci spiacevoli conseguenze per il lavoratore.

Visita fiscale Inps: i diritti del lavoratore

Un lavoratore del settore pubblico o privato ha l’obbligo, come da contratto, di rispettare determinati orari nei quali svolgere attività produttive per l’impresa che lo ha assunto. A sua volta il lavoratore con contratto ha determinate tutele e tra queste spicca anche la possibilità di assentarsi dal posto del lavoro per malattia, continuando a essere retribuito. Se il lavoratore ha l’influenza, può dunque assentarsi dal lavoro e ricevere comunque lo stipendio, che viene erogato dall’Inps a partire dal 4° giorno di malattia.

Dipendente malato: gli obblighi del lavoratore

Da parte sua, però, il lavoratore deve rispettare anche alcuni adempimenti per far sì che l’attività dell’azienda per cui lavora non risulti compromessa. Tra questi obblighi spicca la comunicazione tempestiva della malattia e quindi della propria assenza. Nonché la trasmissione del certificato medico attestante la patologia stessa che impossibilita il soggetto a lavorare.

Una volta eseguita la procedura (medico di base e trasmissione certificato medico all’Inps) il lavoratore è tenuto anche a rispettare certe fasce di reperibilità. Queste ultime sono distinte se si opera nel settore pubblico (ore 9-13 e 15-18) o privato (ore 10-12 e 17-19). Durante questi orari, anche nei weekend e nei giorni festivi, può passare al domicilio indicato sul certificato il medico, che attesterà la sussistenza della patologia comunicata tramite l’apposta visita fiscale Inps.

Segnalazione dipendente in strada: si può fare?

Visita fiscale Inps: certificato inviato in ritardo, che succede?

È possibile che il lavoratore sia così malato che non riesca ad alzarsi dal letto. Come fare per avviare la procedura e non effettuare ritardi? In questo caso sarà possibile richiedere la visita domiciliare: è tuttavia molto importante che la malattia sia attestata ufficialmente il giorno stesso del verificarsi dell’evento. La malattia viene legalmente riconosciuta solo al momento della trasmissione del certificato all’Inps da parte del medico di base.

Qualora il certificato venga trasmesso in ritardo, vien da sé che i giorni precedenti all’invio del documento non possono essere contati come giorni relativi alla condizione di malattia e non sono quindi giustificati in alcun modo. In parole povere, se la malattia inizia il 5 settembre, ma il certificato viene inviato l’8 settembre, i 3 giorni precedenti non possono essere conteggiati come giorni di malattia e il medico stesso non può retrodatare il certificato, che deve quindi avere la stessa data della visita (a meno che non si tratti di una visita domiciliare e in questo caso la data può anche slittare al giorno successivo).

Il datore di lavoro che riceve la comunicazione in ritardo può quindi avviare un’operazione disciplinare nei confronti del dipendente: in caso di assenza ingiustificata che duri più di 3 giorni, si può procedere con il licenziamento per giusta causa. Nell’eventualità di un quantitativo di giorni minore di assenze ingiustificate, si potrà procedere con una sospensione della retribuzione per il suddetto periodo.

Il ritardo nell’invio del certificato può causare problemi anche in materia di ricezione dell’indennità di malattia Inps, che ricordiamo parte dal 4° giorno successivo alla trasmissione del certificato.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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