Diritti politici, civili e sociali: quali sono, differenza ed esempi

Pubblicato il 9 Settembre 2019 alle 16:40 Autore: Claudio Garau

Diritti politici, civili e sociali: quali sono, come si differenziano tra loro e come si caratterizzano nella realtà concreta

Diritti politici, civili e sociali quali sono, differenza ed esempi
Diritti politici, civili e sociali: quali sono, differenza ed esempi

I diritti politici, civili e sociali sono contenuti, affermati e tutelati nelle norme della Costituzione italiana. Data la loro estrema rilevanza nella vita di ciascun cittadino italiano, vediamo quali sono, perché si differenziano gli uni dagli altri ed alcuni esempi di essi.

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Diritti politici, civili e sociali: di che si tratta?

Come accennato, i diritti politici hanno estrema importanza. Essi, sanciti dagli artt. 48-51 della Costituzione, hanno la finalità di far sì che i cittadini dello Stato italiano possano intervenire in modo attivo alla vita politica ed alla formazione delle decisione pubbliche. Insomma i diritti politici sono un chiaro esempio di democrazia di uno Stato e di quella che è definita sovranità popolare. Essi sono: l’elettorato attivo e passivo; i referendum; la libertà di organizzazione in partiti; il diritto di petizione; il diritto di accedere agli uffici pubblici.

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Si può dire che i diritti politici siano riconducibili alla più vasta categoria dei cosiddetti diritti civili. Questi ultimi sono i diritti di cui godono tutti i cittadini di uno Stato in quanto tali. Sono, insomma, diritti riconosciuti dall’ordinamento giuridico italiano come fondamentali, inviolabili e irrinunciabili. Tali diritti hanno la caratteristica di consentire all’individuo la possibilità di realizzare pienamente sé stesso. Tra questi si collocano le libertà di pensiero, parola, espressione, stampa, associazione, oltre – appunto – a diritti propriamente politici quali il diritto di voto e in genere di elettorato attivo e passivo. I diritti civili, pertanto, attengono sia all’individuo in sè e alla realizzazione della sua personalità, sia al rapporto tra individuo e comunità.

I diritti sociali possono invece intendersi come il frutto delle battaglie, compiute dai vari movimenti per i diritti civili, nel corso del XX secolo. Si tratta del prodotto della lotta contro le diseguaglianze e per la tutela di tutte le minoranze. In essi troviamo il principio di eguaglianza tra individui, il diritto all’accesso a istruzione, lavoro, alloggio, retribuzione, credito ecc. Insomma i diritti sociali sono diritti civili caratterizzanti la collettività, riconosciuti al fine di evitare discriminazioni a danno di questo o quel popolo o etnia. In senso ampio, per diritti sociali si intende anche l’insieme delle tutele e dei servizi erogati dallo Stato e dagli enti locali al fine di assicurare una rete di protezione sociale (ad esempio, istruzione, sanità, pensioni, previdenza sociale).

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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