Pensioni ultima ora: abolizione Quota 100, costi, pro e contro. L’analisi

Pubblicato il 30 Ottobre 2019 alle 17:17 Autore: Giuseppe Spadaro

Pensioni ultima ora: cosa produrrebbe l’abrogazione di Quota 100. La risposta dell’Osservatorio sui Conti Pubblici dell’Osservatorio Cattolica di Milano.

Pensioni ultima ora: dopo aver dato conto delle ultime considerazioni in materia previdenziale formulate da Giuliano Cazzola riferite in questo nostro articolo ci soffermiamo su un’altra analisi proposta e strettamente correlata a Quota 100 e all’avvio delle misure introdotte col decreto n. 4/2019. Cosa succederebbe in caso di abolizione di Quota 100?

Ha provato a rispondere alla domanda lo studio dell’Osservatorio sui Conti Pubblici dell’Osservatorio Cattolica di Milano diretto da Carlo Cottarelli di cui si parla nell’articolo pubblicato da Repubblica, a firma di Luca Gerotto.

Pensioni ultima ora, lo studio dell’Osservatorio sui Conti Pubblici dell’Università Cattolica di Milano

L’analisi si è concentrata sulle elaborazioni dell’Osservatorio sulla relazione tecnica al decreto legge 4/2019. In pratica ciò che viene messo in risalto è che sulla base del flusso di domande, sinora abbastanza inferiore rispetto alle stime iniziali “Quota 100 costerà nel 2020 meno di quanto previsto inizialmente. Al netto di quanti potrebbero accedere a Quota 100 nel 2020, infatti, il prossimo anno versare la pensione a quei 269mila pensionati che erano inizialmente previsti per fine 2019 sarebbe costato quasi 7 miliardi; versarla a 150-160mila persone ne dovrebbe invece costare circa 4. Quindi l’afflusso relativamente basso di domande nel 2019 dovrebbe portare, secondo le nostre stime – hanno dichiarato i ricercatori dell’Osservatorio – a 2,5-3 miliardi di risparmi nel 2020”.

Le conseguenze in caso di abrogazione di Quota 100

Pensioni ultima ora – In caso di abrogazione di Quota 100, come richiesto da Italia Viva ovvero la nuova formazione politica fondata da Renzi, quali conseguenze si avrebbero? Misurando il tutto in termini economici il risparmio andrebbe da “circa 500 milioni al lordo delle tasse pagate sulle pensioni” sino ad un massimo che “non supererebbe comunque il miliardo lordo”.

Al netto della tassazione, la forbice andrebbe da 425 ad 850 milioni netti”. Quello che l’Osservatorio sui Conti Pubblici ha tenuto a segnalare è che “una parte consistente dei costi relativi a Quota 100 sono oramai inevitabili e che i benefici di una immediata abrogazione vanno soppesati con i costi, incluso il costo in termini di credibilità che scaturirebbe da una ulteriore variazione della normativa in materia pensionistica”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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