Nuove assunzioni o straordinario: ecco la legge nei confronti del datore

Pubblicato il 29 Novembre 2019 alle 21:15 Autore: Claudio Garau

Nuove assunzioni o ore di lavoro straordinario? Ecco cosa dice la legge in merito e a cosa il datore di lavoro deve prestare attenzione

Nuove assunzioni o straordinario ecco la legge nei confronti del datore
Nuove assunzioni o straordinario: ecco la legge nei confronti del datore

Di seguito cerchiamo di rispondere ad una questione concreta che, non di rado, può emergere nella prassi dei rapporti di lavoro in azienda. Può un datore di lavoro servirsi del lavoro straordinario o supplementare, al fine di non dover attuare nuove assunzioni con nuovi dipendenti? Vediamo cosa dice la legge in proposito.

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Nuove assunzioni e straordinario: il contesto di riferimento

Nella prassi i datori di lavoro, in tantissime circostanze, preferiscono avvalersi dell’opzione “lavoro straordinario”, piuttosto che assumere – quanto meno per il tempo necessario a coprire i picchi di lavoro – nuove forze, in integrazione del personale già inserito in azienda.

Insomma in realtà più o meno grandi capita spesso che per non sopportare i costi di ulteriori stipendi o quelli legati alla formazione da impartire ai neoassunti, l’azienda decida di allungare l’orario di lavoro di chi già lavora stabilmente in essa. Ciò al datore di lavoro conviene, in quanto – dal punto di vista prettamente giuslavoristico e tecnico – il costo delle ore di straordinario è, in proporzione, meno oneroso del costo delle ore del normale orario di lavoro. In altre parole, con lo straordinario l’azienda copre i picchi di lavoro, risparmiando. Ciò specialmente se si tratta di grande azienda, con molte commesse da svolgere secondo tempi e modi prestabiliti.

Che cosa dice la legge? Quando vale lo straordinario?

A questo vediamo cosa dice la legge. Le ore di straordinario al posto di nuove assunzioni, secondo il diritto del lavoro, non sono assegnabili senza limiti. Anzi, esiste un tetto massimo di ore supplementari, che se superato conduce a sanzioni pecuniarie e ad un inevitabile calo delle performance del personale impiegato in azienda, nonché a maggiori rischi di stress e danni alla salute. In particolare la legge vigente fissa che la durata media dell’orario di lavoro, in ciascuna settimana, non può comunque oltrepassare 48 ore, comprese le ore di lavoro straordinario.

Le modalità di applicazione del lavoro straordinario, al posto delle nuove assunzioni, sono contenute nel contratto collettivo applicato in azienda. In mancanza di apposita disciplina, saranno datore di lavoro e dipendente a doversi accordare, e comunque entro un tetto di 250 ore di straordinario all’anno. Talvolta lo straordinario è ammesso per speciali motivazioni, come ad esempio la previsioni di eventi quali mostre, fiere, cui l’azienda partecipa con proprie produzioni.

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Straordinario al posto di nuovi dipendenti: si può?

Visto quanto sopra, si può concludere che la legge – in via di principio – non vieta la possibilità dello straordinario, al posto di nuove assunzioni. Tuttavia, affinché le ore supplementari siano svolte in osservanza del diritto del lavoro, sarà necessario che azienda e lavoratore rispettino quanto stabilito dal decreto sull’orario di lavoro, ovvero il n. 66 del 2003, dalle direttive europee in merito, dal contratto collettivo (se dispone in merito) e sempre tengano presente il limite suddetto di 250 ore all’anno di lavoro supplementare.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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