Giuseppe Conte, Libia “importante un cessate il fuoco sostanziale”

Pubblicato il 15 Gennaio 2020 alle 14:01 Autore: Alessandro Faggiano

Giuseppe Conte sulla situazione in Libia “importante un cessate il fuoco sostanziale”. E stringe su Al-Sisi per maggior cooperazione sul caso Regeni.

Giuseppe Conte, Libia “importante un cessate il fuoco sostanziale”

Oltre alla campagna elettorale in Emilia-Romagna e Calabria (che entra nel vivo), la due giorni di riflessione del Partito Democratico a Rieti (con Franceschini e Zingaretti che dettano la linea) e i nodi irrisolti su prescrizione e autostrade, c’è un tema di estrema attualità che tiene banco: la delicata situazione politica in Libia. Ci si avvicina all’importante Conferenza di Berlino (prevista per il 19 gennaio), nel quale si farà il punto della situazione e si penserà ai provvedimenti da prendere su suolo libico.

Conte ha espresso la sua opinione sullo scenario e sul ruolo dell’Italia nel conflitto interno, sia a livello diplomatico che militare.

Il primo ministro sulla situazione in Libia: “non alimenteremo il conflitto”

Siamo disponibili a investire tutto il nostro capitale per indirizzare gli attori libici e la comunità internazionale verso una soluzione politica, ma non siamo disponibili a fornire armi o militari per alimentare un conflitto armato.” Il primo ministro nutre dei dubbi sulla possibilità di arrivare alla Conferenza di Berlino del 19 gennaio con una pace formalmente sottoscritta, ma ritiene che entro quella data si arrivi a un ‘cessate il fuoco’ sostanziale. Sottolinea come l’Italia non abbia una agenda segreta e che proprio nella trasparenza del governo italiano risiede la forza, rispettabilità e capacità diplomatica.

Tuttavia, in un secondo momento, Conte si è dimostrato più flessibile sull’invio o dislocamento di altri militari in territorio libico, pur rimarcando che non sarà mandato “uno solo dei nostri ragazzi se non in un contesto di sicurezza e con un mandato chiaro”.

Giuseppe Conte incontra Al-Sisi: le relazioni Italia-Egitto e il caso Regeni

Al-Sisi, presidente dell’Egitto, è uno dei principali interlocutori del governo italiano nella risoluzione del conflitto interno libico. Il premier ha affermato di aver “concordato di intensificare gli sforzi congiunti per sostenere una soluzione politica inclusiva”. Conte ha inoltre assicurato che i rapporti sono buoni e che ci sono stati dei passi in avanti nella collaborazione tra Roma e il Cairo. “Abbiamo parlato del caso Regeni e ho ricordato che tra qualche giorno è l’anniversario della scomparsa e, anzi, rivolgo un pensiero affettuoso ai suoi familiari. Qui al Cairo ci sono investigatori dei carabinieri e polizia, e si fermeranno anche domani: è un segnale positivo perché significa che si sono ripresi i contatti tra gli investigatori e confidiamo che presto riprendano anche i contatti tra le procure del Cairo e quella di Roma. L’importante è che la collaborazione riprenda perché la verità su questo caso è importante. Al-Sisi mi ha rassicurato che la collaborazione da parte loro sarà massima ma noi abbiamo ribadito che dobbiamo raggiungere un risultato.”

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it

Per commentare su questo argomento clicca qui!

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
Tutti gli articoli di Alessandro Faggiano →