Elezioni a Londra: ecco perché ha vinto Boris Johnson

Pubblicato il 5 Maggio 2012 alle 17:33 Autore: Daniele Curcio
Boris Johnson

UN PARAGONE FRA IL 2008 E IL 2012

Abbiamo dovuto attendere tarda sera ieri per poter valutare con attenzione i risultati provenienti da Londra. Quando tutte le altre città d’Inghilterra avevano già comunicato i loro risultati, mancavano solo quelli della capitale pare a causa di un problema nel conteggio nei quartieri periferici della città.

Abbiamo già parlato dei risultati a livello cittadino e degli effetti che questi potrebbero avere sulla tenuta del governo Cameron-Clegg a livello nazionale. E’ interessante tuttavia procedere ad una analisi comparativa di quanto avvenuto ieri con la precedente tornata del 2008 per vedere chi sono veramente vincitori e sconfitti del 4 Maggio.

Johnson e Livingstone e il voto disgiunto

Boris Johnson 51,5% – Ken Livingstone 48,5%. La forbice fra i due candidati è sicuramente diminuita, dai 7 punti con cui Johnson aveva trionfato nel 2008 ai poco più di 3 di ieri sera. Ma questa non è una sorpresa, tutto ampiamente giustificato dal sentimento “anti-incumbent” di ogni elezione.

La vera sorpresa dei risultati di ieri sera deriva dalla popolarità dei due candidati. Abbiamo già detto di come entrambi siano fuori dal “mainstream” dei rispettivi partiti al punto che Livingstone venne eletto sindaco nel 2000, la sua prima volta, come indipendente contro il candidato labour ufficiale e venne per questo espulso dal partito.

Livingstone ha ottenuto un ottimo successo personale ma non è bastato a contrastare il successo addirittura maggiore di Johnson che, di fronte ad una sconfitta senza precedenti dei Tories sia a livello comunale che nazionale, ha ottenuto ben 200.000 voti in più rispetto al suo partito che, su un totale di circa 1 milione di voti, è una “forbice” veramente significativa. Questo conferma quanto detto: e’ stato sicuramente un voto generalizzato di protesta, ma ieri si giocava una sfida “personale” fra due giganti della politica inglese tantevvero che lo stesso Livingstone ha detto “questa è una sconfitta personale, la sconfitta che brucia di più”.

La sconfitta dei LibDem

Come tutti ben saprano il governo nazionale guidato da David Cameron è sostenuto da una coalizione, evento quasi unico nella storia della politica inglese. Le elezioni del 2010 infatti, pur avendo premiato la candidatura del giovane politico conservatore contro il primo ministro uscente laburista Brown, avevano consegnato al paese un “hung parliament” dove nessun partito aveva la maggioranza dei seggi. Il sostegno del partito liberaldemocratico quindi, per quanto non scontato, fu necessario per Cameron per poter formare un Governo.

Un esecutivo formato da forze fra loro molto eterogenee, liberisti e conservatori, europeisti e anti-europeisti che in questi anni ha avuto qualche difficoltà di percorso. Lo sconfitto delle elezioni di ieri è quindi certamente Cameron (i Tories, a livello nazionale, hanno raggiunto solo il 31% contro il 39% del partito laburista di Ed Milliband) ma ancora di più lo è Nick Clegg, vice premier e leader dei LibDem a livello nazionale.

Il suo partito ha difatti perso più dell’8% a livello nazionale (fermandosi ad appena il 16% dei voti complessivo), una sconfitta che assume proporzioni ancora maggiori nella capitale. Brian Paddick, candidato omosessuale e astro nascente del partito, si è fermato ad appena più del 4% delle “prime preferenze” (facendosi superare da Jenny Jones, già ex vicesindaco nel secondo mandato di Livingstone, e candidata del Green Party con quasi il 5%),  mentre nel 2008 aveva raggiunto quasi il 10%. Una sconfitta bruciante che segue quelle in tutte le altre città d’Inghilterra. Che sia la fine della leadership di quel Clegg che, solo due anni fa, molti davano come futuro probabile Primo Ministro?

londra

Il trionfo laburista al consiglio comunale e i risultati dai quartieri.

La vittoria conservatrice nelle elezioni per Mayor non ha fatto “coppia” con una affermazione del partito per il consiglio comunale, tutt’altro.  L’onda laburista è invece stata forte anche a Londra e il partito di Ed Milliband ha ottenuto una solida maggioranza e dovrà ora governare nei prossimi cinque anni in coabitazione col conservatore Johnson.

Lo stesso Johnson ha voluto rimarcare la sua personale vittoria del discorso di ieri sera a City Hall affermando: “ringrazio gli elettori per la fiducia concessami ma piango la perdita di numerosi amici e colleghi”.

Londra conta in tutto 14 “constituencies” le quali eleggono i propri consiglieri comunali col sistema maggioritario. Ulteriori 11 consiglieri sono invece attribuiti col sistema proporzionale ai vari partiti in base alla loro percentuale a livello cittadino, premesso che superino la soglia di sbarramento del 5%.

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L'autore: Daniele Curcio

Studente in Economia e Business Internazionale alla Università Bocconi di Milano, è appassionato di politica Americana sin da giovane. Durante i suoi numerosi viaggi negli Stati Uniti ha avuto modo di approfondire i suoi studi nel settore. Consigliere di Municipio nel Comune di Brescia dal 2008. Caporedattore della sezione Esteri di Termometro Politico, sezione americhe e english version
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