Buoni fruttiferi postali di Poste Italiane: ritenuta fiscale, quando scatta?

Pubblicato il 17 Gennaio 2020 alle 13:29 Autore: Daniele Sforza

Buoni fruttiferi postali di Poste Italiane e ritenuta fiscale: qualche chiarimento in merito, anche se molto dipende dai titoli posseduti.

Buoni fruttiferi di Poste Italiane ritenuta fiscale
Buoni fruttiferi postali di Poste Italiane: ritenuta fiscale, quando scatta?

Stando a quanto riportato dal DL n. 556 del 19 settembre 1986 che istituisce la ritenuta erariale, gli interessi maturati sui buoni fruttiferi postali emessi dal 21 settembre 1986 al 31 agosto 1987 sono soggetti alla ritenuta fiscale del 6,25%, mentre i buoni fruttiferi maturati dal 1° settembre 1987 al 23 giugno 1997 sono soggetti alla ritenuta del 12,50%. Poste informa che gli interessi maturati sui Bfp emessi dal 21 settembre 1986 al 31 dicembre 1996 sono capitalizzati ogni anno al netto della ritenuta fiscale. Per quanto riguarda gli interessi maturati sui buoni emessi a partire dal 1° gennaio 1997, la capitalizzazione avviene annualmente al lordo dell’imposta sostitutiva.

Poste Italiane: buoni fruttiferi postali e ritenuta fiscale

Come riporta il Decreto del Ministero del Tesoro del 23 giugno 1997 che istituisce i buoni della serie T e quelli a Termine della Serie AG, “i buoni postali della nuova serie contraddistinta con la lettera T e i buoni postali della serie ordinaria S, emessi a decorrere dal 1° gennaio 1997, maturano interessi che saranno per i primi 20 anni capitalizzati annualmente al lordo dell’imposta sostitutiva”. Inoltre, “per i buoni delle serie ordinarie contraddistinte con le lettere Q, R e S emessi fino al 31 dicembre 1996 a favore di qualsiasi soggetto, gli interessi continueranno per i primi 20 anni a essere capitalizzati al netto della ritenuta fiscale”.

Buoni fruttiferi postali: successione e clausola CPFR

Poste Italiane: ritenuta fiscale, quando si applica e su cosa

Parlando di ritenuta fiscale occorre affrontare un discorso diverso rispetto agli interessi. Ad esempio, se la questione fosse legata al rimborso degli interessi, come redatto sul retro dei buoni, sarebbe semplice la risoluzione. Qui si parla però di norme fiscali, che Poste Italiane è tenuta ad applicare in base a quelle vigenti attualmente. Che però restano sempre le stesse, come riportato dalle condizioni del contratto al momento della sottoscrizione del titolo. La ritenuta fiscale del 12,5%, in conclusione, è applicata sugli interessi maturati nel corso del periodo di sottoscrizione del buono. Per sapere a quanto ammonta, può risultare utile utilizzare il sistema di simulazione del calcolo rendimenti dei Bfp sul sito di Poste Italiane.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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