Reddito di cittadinanza: aumentano i controlli dei comuni, cosa cambia

Pubblicato il 19 Febbraio 2020 alle 18:17 Autore: Giuseppe Spadaro

Reddito di cittadinanza: saranno potenziati i controlli relativi ai beneficiari della misura. Isee e residenza saranno verificati anche dai Comuni.

Una mano su una tastiera di pc in penombra
Reddito di cittadinanza: aumentano i controlli dei comuni, cosa cambia

Il reddito di cittadinanza è una misura, introdotta dal Governo Conte I, studiata per consentire alle famiglie con reddito basso di avere un sostegno economico oltre all’opportunità per chi è senza lavoro di usufruire di un percorso di reinserimento professionale. A distanza di diversi mesi dall’avvio della misura si continua a lavorare per mettere a punto sia il fronte dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro e sia il piano dei controlli.

Reddito di cittadinanza, offerte di lavoro e controlli

Tantissime volte purtroppo il tema del Reddito di Cittadinanza è stato associato nelle notizie di cronaca ai cosiddetti furbetti che pur non avendone diritto hanno richiesto ed ottenuto il beneficio riservato alle persone con redditi bassi senza lavoro. Anche per questo si continuano a studiare metodi per contrastare tali fenomeni.

A tal proposito è previsto nei prossimi mesi un potenziamento dei controlli da parte dei Comuni oltre a quelli di competenza Inps. In particolare i controlli operati dai Comuni si concentreranno sulle eventuali e possibili irregolarità su Isee, conti correnti e residenze. In pratica chi è beneficiario del Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza sarà maggiormente soggetto a controlli che passeranno anche dalla consultazione di banche dati attraverso l’incrocio dei dati. Tramite tali controlli si verificherà la coerenza dei dati Isee e gli altri dati presenti nelle banche dati, comprese quelle dei Comuni.

RdC, come funzionano i controlli e quale sarà l’intensità

Reddito di Cittadinanza – C’è anche una sorta di soglia di controlli che i Comuni sono chiamati a svolgere: il 5% del totale del numero di beneficiari. Il termine per presentare i risultati è il mese di ottobre attraverso la piattaforma informatica GePi (Piattaforma per la gestione dei Patti per l’inclusione sociale). Come detto tali controlli si svilupperanno intorno a Isee e residenza.

I controlli, come riportato da quifinanza.it, discendono dall’accordo della conferenza stato-regioni, diramato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la nota prot. 8156/2019 e si dividono in due categorie: ordinari e straordinari. I primi sono quelli relativi a residenza e soggiorno della famiglia beneficiaria. I secondi controlli che riguardano Isee 2020 e conti correnti.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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