Intercettazioni: in nome della privacy si ammazza la stampa

Pubblicato il 23 Aprile 2010 alle 23:57 Autore: Giuseppe Ceglia
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C’è poi una disposizione che non è passata inosservata, ed è quella che prevede l’autorizzazione delle Camere se l’indagato è intercettato mentre conversa con un parlamentare. Un emendamento scritto su misura per la casta politica. Il rischio è che per privilegiare i parlamentari si finisce per fare un favore ai delinquenti, specie quelli più grossi. Ad esempio, sarà molto più semplice per un mafioso telefonare al suo referente politico di fiducia senza correre alcun rischio. Non fosse altro perché le Camere si guarderebbero bene dal concedere l’autorizzazione.

 

In conclusione, è vero che i giornalisti hanno abusato dello strumento delle intercettazioni per pubblicare intere conversazioni spesso senza alcun elemento di reato al proprio interno, ma è altrettanto vero che non venire a conoscenza di casi come quelli di Bertolaso, delle varie scalate alle banche, della D’Addario, di Provenzano, di Calciopoli sarebbe un gravissimo danno per il cittadino. E un colpo letale per la stampa.

Giuseppe Ceglia

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