Conto corrente con pensione sotto la soglia: no al sequestro

Pubblicato il 9 Marzo 2020 alle 09:47 Autore: Daniele Sforza

Il conto corrente di un pensionato è messo sotto sequestro, ma se il saldo contiene il minimo vitale il sequestro va revocato.

Cassetta di sicurezza
Conto corrente con pensione sotto la soglia: no al sequestro

Prima di mettere sotto sequestro il conto corrente di un pensionato è necessario verificare il saldo rimasto e verificare la pignorabilità o meno delle somme percepite a titolo di retribuzione o pensione. Se l’assegno pensionistico percepito presenta un importo inferiore rispetto al minimo vitale, allora il sequestro penale preventivo risulta illegittimo. È quanto ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 8822/2020, che ha deciso così per la restituzione a una signora di un libretto di deposito a risparmio e per l’annullamento del sequestro preventivo. Rientra dunque anche per questo tipo di prodotti la disposizione contenuta nell’art. 545 del c.p.c., relativo ai crediti impignorabili.

Pignoramento nullatenente: come funziona e quali beni si possono togliere

Conto corrente con pensione sotto la soglia: cosa succede

Qui troviamo scritto quanto segue: “Le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente alla misura massima mensile dell’assegno sociale, aumentato della metà”. Una norma finalizzata a salvaguardare il mantenimento del minimo vitale per il pensionato (o il lavoratore): nel caso preso in esame dalla Cassazione, infatti, la titolare del libretto percepiva una somma inferiore al triplo dell’assegno sociale.

Pignoramento presso terzi: nuovi limiti 2020 pensione, conto corrente e stipendio

Conto corrente con pensione inferiore al minimo vitale: credito impignorabile e documentazione

La Cassazione ha pertanto decretato che al sequestro penale preventivo si applicano i limiti contenuti nell’art. 545 del codice di procedura civile. Il saldo in questione percepito dalla signora ammontava infatti a 439,59 euro e la Corte ha ribadito che l’orientamento giurisprudenziale riguardante i limiti di credito impignorabili si applicano anche sul tema del sequestro penale preventivo. In merito alla documentazione, sarà sufficiente la causale del versamento. Perciò non vale il principio secondo il quale una volta effettuato l’accredito, le somme vanno a confondersi con il patrimonio complessivo del depositario.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
Tutti gli articoli di Daniele Sforza →