Terremoto Calabria 17 marzo 2020: scosse, magnitudo e cos’è successo

Pubblicato il 17 Marzo 2020 alle 16:37 Autore: Daniele Sforza

Terremoto Calabria nella notte di martedì 17 marzo 2020: ecco il numero e l’intensità delle scosse, la magnitudo e cosa sta succedendo.

Terremoto Calabria 17 marzo 2020
Terremoto Calabria 17 marzo 2020: scosse, magnitudo e cos’è successo

Terremoto Calabria nella notte di martedì 17 marzo 2020: uno sciame sismico sta interessando la punta dello Stivale da alcune settimane. La popolazione, per il momento, è la quart’ultima Regione italiana colpita dal Coronavirus nella tabella aggiornata a lunedì 16 marzo 2020 stando ai dati diffusi dalla Protezione Civile, con 87 casi positivi, 1 persona guarita e 1 vittima. Oltre alla paura del contagio, dunque, arriva anche la paura delle scosse di terremoto che hanno fatto e fanno tremare i nervi già scossi delle persone.

Terremoto Calabria 17 marzo 2020: magnitudo scosse, epicentro e ipocentro

È stata una notte molto movimentata quella di oggi, martedì 17 marzo 2020, in Calabria. Ecco l’impressionante sequenza di scosse sismiche che si è verificata nello stivale d’Italia, stando alle rilevazioni dell‘Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Va subito detto che la maggior parte delle scosse ha un’intensità inferiore alla magnitudo 2.0, ma è comunque interessante vedere la progressione delle stesse nell’arco di poche ore.

Orario Magnitudo Epicentro Ipocentro (km)
01.47 2.5 Costa Calabra SO (Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio Calabria) 26
01.52 3.9 Costa Calabra SO 29
01.54 2.5 Costa Calabra SO 28
01.55 3.4 Costa Calabra NO (Cosenza) 9
01.58 2.3 Costa Calabra NO 10
02.02 3.5 Costa Calabra NO 9
02.04 1.3 Costa Calabra SO 23
02.05 1.6 Costa Calabra SO 21
02.12 1.1 Costa Calabra SO 22
02.14 1.7 Costa Calabra SO 20
02.16 1.4 Costa Calabra SO 22
02.17 1.2 Costa Calabra SO 19
02.18 1.2 Nocera Terinese (CZ) 20
02.40 0.7 Nocera Terinese (CZ) 21
02.41 1.7 Costa Calabra SO 21
03.23 1.2 Costa Calabra SO 24
04.10 1.2 Nocera Terinese (CZ) 16
04.24 1.5 Costa Calabra SO 21
05.34 1.8 Costa Calabra SO 22
05.35 1.6 Costa Calabra SO 23
05.44 1.2 Costa Calabra SO 22
06.45 1.7 Costa Calabra SO 24
07.19 1.5 Costa Calabra SO 22

Terremoto Calabria 17 marzo 2020: cosa dicono gli esperti

L’unica fonte affidabile per spiegare i fenomeni sismici sul nostro territorio è certamente l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Con una nota sul proprio sito, l’Istituto ha spiegato che la sequenza sismica è iniziata con un terremoto di magnitudo 2.5 (ore 01.47), mentre la scossa più forte è stata di magnitudo 3.9 e si è trattata della scossa di terremoto più forte registrata finora nell’area. Successivamente si sono verificati una ventina di eventi, di magnitudo inferiore, con solo due scosse che hanno superato magnitudo 3.0.

La zona interessata dalla sequenza sismica è quella che si trova alla foce del fiume Savuto, tra le province di Catanzaro e Cosenza, tra i comuni di Nocera Terinese, Serra d’Aiello, Falerna, San Mango d’Aquino e Amantea. L’Ingv afferma che sequenze sismiche di questo tipo sono piuttosto comuni in Calabria e in diverse Regioni d’Italia. La maggior parte di queste termina dopo qualche giorno o settimana, ma ci sono alcuni casi in cui la durata è più lunga, in particolar modo laddove si verifica un terremoto più forte. Negli ultimi mesi, la Calabria è stata interessata da altre sequenze di eventi di magnitudo comparabile a quella odierna lungo il versante meridionale della Sila, la costa ionica crotonese e quella catanzarese.

L’Istituto informa che non è semplice trovare terremoti storici analoghi con epicentro in mare. Nel caso della costa tirrenica interessata dall’evento di questa notte, si deve risalire al 2 ottobre 1743 per tornare a un evento simile che potrebbe essere avvenuto in mare (la magnitudo stimata per quell’evento fu di 5.1). L’Ingv precisa poi che l’area interessata dalla sequenza è molto vicina alla zona dell’Appennino calabro che ha pericolosità sismica molto alta. Smentita la possibilità di un collegato con il vulcano dello Stromboli, visto che l’attività di quest’ultimo risulta regolare ed esente da anomalie. Infine “la distanza tra la zona sismica attiva al momento e il vulcano è di circa 80 chilometri, una distanza molto grande per ipotizzare un collegamento di qualche tipo tra i due fenomeni”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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