Truffa conto corrente Intesa Sanpaolo: sms, mail e Whatsapp

Pubblicato il 2 Aprile 2020 alle 15:03 Autore: Guglielmo Sano

Il proprio conto corrente non è mai totalmente al sicuro, detto ciò, informarsi a volte basta e avanza per mettersi al riparo da qualsiasi rischio

Soldi
Truffa conto corrente Intesa Sanpaolo: sms, mail e Whatsapp

I risparmiatori devono ricordarsi che il proprio conto corrente non è mai totalmente al sicuro, detto ciò, informarsi a volte basta e avanza per mettersi al riparo da qualsiasi rischio. Come quelli Unicredit e Poste, anche i clienti di Intesa San Paolo sono tra quelli maggiormente bersagliati da tentativi di truffa.

Conto corrente: mai totalmente al sicuro

Un conto corrente non si può mai dire totalmente al sicuro, infatti, i cybercriminali escogitano sempre nuovi raggiri, sempre più sottili, per aggirare le difese poste a difesa dei risparmi. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, non servono sistemi particolarmente elaborati ai malintenzionati per rubare le informazioni necessarie a svuotare un conto corrente. Insomma, basta una distrazione da parte del singolo correntista per scardinare i sistemi di sicurezza.

Allora un po’ stupisce il ritmo con cui continuano, forse addirittura aumentano, le segnalazioni di tentativi (andati a segno) di phishing: si riceve una mail, un sms o un messaggio su Whatsapp che in tutto e per tutto sembra inviato dal proprio istituto di credito. Questo contiene un link che porta a una pagina web dove si richiede di inserire la password di accesso all’Home banking del proprio conto corrente. Un meccanismo noto ai più che, però, prosegue a mietere vittime nelle sue più recenti versioni; ultimamente, per esempio, si richiede di inserire le credenziali per sostenere gli ospedali in prima linea nel contenere i contagi di Covid 19.

Diffidare, diffidare e diffidare

Non si smetterà mai di ripeterlo: diffidare di questo tipo di comunicazioni è fondamentale. Se la banca ha bisogno di contattare un cliente, a proposito del conto corrente o di un altro strumento, non lo fa con delle mail che, per quanto simili a una comunicazione proveniente davvero da un istituto, non possono che apparire posticce a un occhio attento (ma neanche tanto attento, semplicemente non distratto, più che altro). Certo poi ci sono anche dei metodi che possono trarre in inganno anche i più scafati, ma anche qui il discorso è sempre lo stesso: bisogna diffidare di qualsiasi comunicazione, avvenga con qualsiasi mezzo, proveniente da un soggetto sconosciuto o che può essere chiaramente identificato.

Talvolta, anche se il soggetto è identificabile, è opportuno comunque prima effettuare una verifica in proprio prima di comunicare qualsiasi dato sensibile: non c’è da preoccuparsi, nessuno si offenderà. E se la truffa certamente corre online anche il mondo reale è pieno di insidie per il proprio conto corrente. Anche qui si possono fare sonni tranquilli prendendo solo qualche piccolo accorgimento: quando si va a prelevare al bancomat, tanto per ricordare un’ovvietà, coprire la tastiera mentre si digita il codice scongiura qualsiasi tentativo di truffa.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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