Decreto liquidità aprile 2020: ecco le anticipazioni e le linee di intervento

Pubblicato il 7 Aprile 2020 alle 15:10 Autore: Claudio Garau

Decreto liquidità aprile: ecco le prime indicazioni sostanziali su quello che sarà il testo finale e le linee di intervento a favore di cittadini e imprese

Decreto liquidità aprile 2020 ecco le anticipazioni e le linee di intervento
Decreto liquidità aprile 2020: ecco le anticipazioni e le linee di intervento

Dopo le dovute misure idonee a contrastare l’emergenza sanitaria e a porre un freno alla diffusione del contagio Covid-19, ecco i nuovi provvedimenti del Governo in tema di economia e di rilancio della filiera produttiva italiana che, come ben sappiamo, è stata gravemente danneggiata dallo stop forzato alla quasi totalità delle attività lavorative. Facciamo allora il punto della situazione e vediamo quali saranno i punti chiave del decreto liquidità di aprile.

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Decreto liquidità: quali sono le novità e gli aiuti per le imprese?

Il decreto liquidità prosegue sul solco tracciato dal Cura Italia, ma – almeno nelle intenzioni dei promotori – va ben oltre, includendo interventi che, secondo le parole usate dal Governo, massicciamente aiuteranno tutte le imprese in crisi, a causa dell’epidemia di coronavirus e conseguente blocco delle attività. Si è parlato infatti di garanzie sui prestiti alle imprese, con lo stanziamento immediato di almeno 400 miliardi di euro. Non solo: l’Esecutivo ha già accennato anche alle misure che consentiranno pagamenti della Pubblica Amministrazione più rapidi e lo stop dei termini per chi si trova nella posizione di contribuente debitore verso il Fisco. Si tratta di strumenti emergenziali che hanno ottenuto l’ok il giorno 6 aprile, a seguito di un impegnativo Consiglio dei Ministri, in cui certamente i temi caldi non sono mancati.

400 miliardi di liquidità alle imprese

Le parole del Premier Giuseppe Conte, in qualche modo, riassumono quelle che per lo meno sono le intenzioni e i propositi del Governo, per ciò che riguarda lo sviluppo della cosiddetta “Fase 2” dell’emergenza Covid-19. Ecco di seguito alcune delle più significative: “Dal decreto arrivano 400 miliardi di liquidità per le imprese, con il CuraItalia ne avevamo liberati 350. Parliamo di 750 miliardi, quasi la metà del nostro Pil. Lo Stato c’è e mette subito la sua potenza di fuoco nel motore dell’economia. Quando si rialza l’Italia corre“.

Secondo Conte, questi 400 miliardi verranno suddivisi in 200 destinati al mercato interno e 200 destinati al mercato dell’export. Il Premier ha fatto altresì notare che “Lo Stato offrirà una garanzia perché i prestiti avvengano in modo celere, spedito. Potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le Pmi e aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace, che resta nel perimetro di Cassa depositi e prestiti, per le piccole e medie e grandi aziende“. L’impressione è quindi che, quanto meno sulla carta ed a livello progettuale, si sia di fronte ad un piano ad ampio respiro, ma che attende di essere testato, nei prossimi mesi, nella realtà concreta del mondo imprenditoriale italiano. Secondo fonti riconducibili al Governo, tuttavia, la possibilità per le imprese di ottenere prestiti in banca sarà vincolata al rispetto degli obblighi di non licenziare e non trasferire la produzione all’estero.

Insomma, si tratta di misure eccezionali di accesso al credito e di rinvio di adempimenti, previsti nel decreto liquidità che dovrebbe avare il via libera definitivo entro la metà di aprile. D’altra parte è necessario muoversi con celerità, garantendo subito la liquidità necessaria a milioni di lavoratori, artigiani, commercianti, e imprenditori di piccole, medie e grandi imprese che, a prescindere dal settore in cui operano, sono stati colpiti duramente dall’emergenza sanitaria.

Il reddito di emergenza

Nelle misure incluse nel decreto liquidità troverà spazio, con tutta probabilità, anche il nuovo reddito di emergenza, il quale sarebbe destinato a tutti i soggetti che al momento non possono contare su altre forme assistenziali di sostegno al reddito (ad esempio Cig, Naspi o reddito di cittadinanza). Pare che sarà garantita liquidità anche a chi, fino a prima dello scoppio dell’epidemia, lavorava in nero e quindi lontano dalla lente del Fisco. Insomma la parola d’ordine è tutelare tutti i lavoratori: si calcola che più di 3 milioni saranno i beneficiari del reddito in esame, per un sostegno di almeno 600 euro mensili (ed è una cifra che ha comunque destato polemiche e che potrebbe essere aumentata) anche ai molti lavoratori del “sommerso” (come i tanti collaboratori domestici in nero). Tra essi, anche numerose figure professionali altrimenti non garantite, come lavoratori stagionali, del turismo, tirocinanti e tutti coloro che hanno la Naspi prossima alla scadenza.

Il golden power

Prevista anche la tutela degli asset strategici italiani, in modo da garantire il made in Italy da possibili scalate ostili da parte di società straniere interessate al know-how del nostro paese. Si parla infatti di potenziamento del golden power, vale a dire lo scudo per tutelare le nostre aziende dagli speculatori. Sono insomma norme che di fatto consentiranno il controllo su operazioni ostili in una pluralità di settori, e che permetteranno quindi allo Stato di intervenire laddove si registrino acquisizioni di partecipazioni appena superiori al 10% all’interno dell’UE.

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Altre ulteriori misure

Si è parlato anche di interventi, contenuti nel decreto liquidità, come la reintroduzione dei voucher per l’agricoltura, il rinvio delle scadenze fiscali per le aziende colpite dalla crisi sanitaria ed economica, e gli sgravi al 50% per l’acquisto di mascherine. Ma si tratta, almeno per il momento, di linee di indirizzo e dovremo aspettare fino a metà aprile per avere il testo definitivo del decreto liquidità, con le misure di sostegno dell’economia italiana ufficializzate e finalmente messe, una ad una, “nero su bianco”.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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