Conferenza stampa Conte contro Salvini e Meloni. Misure prorogate sino al 3 maggio

Pubblicato il 10 Aprile 2020 alle 20:54 Autore: Giuseppe Spadaro

Conferenza stampa Conte: prorogate le misure di contenimento contro i contagi da coronavirus sino al 3 maggio. Riaprono librerie e negozi per bambini

Attività chiuse per un mese, ecco chi rischia seriamente lo stop

Conferenza stampa Conte contro Salvini e Meloni. Misure prorogate sino al 3 maggio

Conferenza stampa Conte: dopo una lunga attesa è arrivata l’ufficialità della proroga delle misure di contenimento sino al 3 maggio 2020. Con parziali aperture che riguarderanno come era stato anticipato librerie, cartolibrerie e negozi per bambini e silvicultura.

Il 3 maggio eviterà che si possano creare e alimentare occasioni di incontro in giornate di festa quali il 25 aprile e 1° maggio. Va mantenuto il distanziamento sociale: un allentamento delle misure è ritenuto molto rischioso per un eventuale ritorno del picco dei contagi che negli ultimi giorni ha segnato e continua a registrare lievi miglioramenti.

Conte e lo scontro frontale con Salvini e Meloni

Conte ha dedicato una buona parte del suo discorso al rapporto ed alla trattativa con l’Europa. “Le proposte dell’Eurogruppo sono un primo passo verso una risposta europea: Gualtieri ieri ha fatto un gran lavoro. Ma è un primo passo che l’Italia, e su questo siamo pienamente d’accordo con Gualtieri, giudica ancora insufficiente”.

Proprio sul Mes ha attaccato frontalmente Salvini e Meloni accusando loro di affermazioni false e di indebolire l’Italia nella trattativa. “Il Mes esiste dal 2012, non è stato istituito ieri o attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo governo non lavora col favore delle tenebre: guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza”.

In un passaggio molto marcato ha ricordato che c’è un voto del Parlamento del 2012 (qui il link con i dettagli della votazione).

Per dovere di cronaca è opportuno illustrare la posizione dei leader citati. Matteo Salvini, assente alla votazione, è il segretario della Lega. Nel 2012 la Lega era all’opposizione dell’allora governo in carica guidato da Mario Monti e votò contro il provvedimento. Giorgia Meloni all’epoca faceva parte del Popolo della Libertà. Assente alla votazione sul singolo provvedimento fondò di lì a poco Fratelli d’Italia di cui è co-fondatore Guido Crosetto. Quest’ultimo dissentendo dalle indicazioni del gruppo del Pdl votò come la Lega contro il provvedimento.

Conferenza stampa – Conte: Italia lotta per gli eurobond

Tornando agli obiettivi Conte ha sottolineato: “non abbiamo ancora una regolamentazione concreta, parliamo di affermazioni di principio. Dobbiamo ancora lavorare in questa direzione ma per la prima volta lo abbiamo messo nero su bianco e gli altri Paesi hanno dovuto convenire sulla necessità di lavorare adesso per questo strumento, perché sia immediatamente applicabile. Abbiamo bisogno di voi, di tutti i cittadini italiani. Le falsità, le menzogne ci fanno male, perché ci indeboliscono nella trattativa”. “La lotta per gli eurobond, la farò al Consiglio dell’Ue. Non firmerò nulla senza strumenti adeguati alla sfida al coronavirus”.

E ancora: “La proposta europea la valuto nel suo complesso nel Consiglio europeo: lottiamo per gli Eurobond. La risposta comune o è ambiziosa o non è, non abbiamo alternative. Non firmerò sino a quando non avrò un ventaglio di strumenti adeguato alla sfida che stiamo vivendo, che non riguarda l’Europa e tutti gli stati membri. Sono convinto che con la nostra tenacia e la forza della ragione riusciremo a convincere tutti”

Conferenza stampa Conte, Colao capo task force per organizzazione fase 2

La proroga delle misure attualmente in vigore sino al prossimo 3 maggio è stata decisa per tutelare la salute pubblica in linea. Si tratta di una scelta in linea con le indicazioni pervenute al decisore pubblico dal comitato tecnico-scientifico.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha aggiunto di essere all’opera per l’organizzazione della fase 2. Ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro che sarà guidato dal manager Vittorio Colao con esperti che avranno il compito di dare indicazioni per una nuova organizzazione del lavoro. Il gruppo di lavoro raccoglierà le migliori pratiche dei modelli organizzativi in campi strategici come ad esempio il settore dei trasporti.

Nessuna patrimoniale – Conte ha detto che sulla questione non c’è proposta ufficiale e ha anche spiegato di essere personalmente contrario.

Scontro governo-opposizioni

Nel corso di una precedente conferenza stampa Conte rispondendo ad una domanda, aveva riassunto la posizione del governo italiano nelle seguenti parole: “Mes no, eurobond si”.

Sul punto si è registrato in giornata il fortissimo attacco delle opposizioni contro il governo. Di seguito le parole del segretario della Lega Matteo Salvini e del ministro dell’economia Roberto Gualtieri. “Non ci sono gli Eurobond che voleva Conte ma c’è il Mes, una drammatica ipoteca sul futuro, sul lavoro e sul risparmio dei nostri figli. Dal 1989 ad oggi l’Italia ha versato all’Europa 140 miliardi, ora per averne a prestito 35 ci mettiamo nelle mani di un sistema di strozzinaggio legalizzato. Oltretutto, senza nessun passaggio in Parlamento, come più volte richiesto dalla Lega. Siamo fuori dalla legge, siamo alla dittatura nel nome del virus. Presenteremo mozione di sfiducia al ministro Gualtieri. P.S. Se il governo olandese festeggia, vuol dire che è una seconda Caporetto”.

Prima della conferenza stampa di Conte in mattinata il ministro Gualtieri aveva replicato alle parole di Salvini. Nel suo intervento nel corso ad Unomattina programma in onda su Rai 1 il responsabile del MEF ha affermato: sul Mes sono “accuse abbastanza grottesche, forse Meloni e Salvini ignorano che il Mes già esiste e prevede delle condizionalità, cioè la troika. L’Eurogruppo ha proposto, non deciso, che il Mes possa offrire oltre agli strumenti che già offre anche uno strumento incondizionato”. Il ministro aveva anche aggiunto che “sul Mes è stata eliminata ogni condizionalità, si è introdotto uno strumento facoltativo, una linea di liquidità fino al 2% del pil, che può essere attivato senza condizione”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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