Conto corrente: delega scritta, ecco cos’è e lo scopo. Vale in forma orale?

Pubblicato il 1 Maggio 2020 alle 15:00 Autore: Claudio Garau

Conto corrente, delega scritta o orale: che cosa può desumersi dalla legge vigente? Quali tipi di deleghe sono legittimi e a che cosa servono?

Conto corrente delega scritta, ecco cos'è e lo scopo. Vale in forma orale
Conto corrente: delega scritta, ecco cos’è e lo scopo. Vale in forma orale?

La delega ad operare sul proprio conto corrente è una questione delicata, e che merita dunque qualche chiarimento. Infatti, non sono rari in casi in cui il titolare di un c/c si fida di una persona, magari il partner o un amico di vecchia data, e gli consente di svolgere operazioni sul conto, magari sulla base di un compromesso o accordo verbale, e quindi senza apporre alcuna firma e senza mettere nulla nero su bianco. Il punto è dunque il seguente: come funziona in concreto la delega per le operazioni sul conto? quali sono i limiti e le regole generali? È valida una delega solo orale? Come si desume la sussistenza di una delega? Facciamo chiarezza.

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Conto corrente e delega: di che si tratta?

La questione, essendo in gioco il patrimonio del cliente di una banca, è come detto, delicata: si tratta dell’ipotesi del conto corrente con delega. In queste circostanze, il denaro presente nelle casse dell’istituto di credito, è incluso nel patrimonio del titolare del c/c che, però, dà fiducia ad un’altro soggetto (appunto il convivente, l’amico, il familiare ecc.) e di fatto lo autorizza a svolgere operazioni tipiche come bonifici, prelievi ecc, secondo le linee guida del titolare del conto corrente, e quindi a suo nome e per suo conto.

La delega bancaria su conto corrente, in pratica, è una tipologia di procura che consente a terzi di operare in rappresentanza del titolare del conto in oggetto. La delega può essere una scelta utile laddove il correntista debba svolgere operazioni di banca ma si trova, per le più diverse ragioni, nell’impossibilità di farlo di persona. Il soggetto delegato può compiere tutte le operazioni previste dal contratto di conto corrente o esclusivamente una parte di esse.

Delega scritta o delega orale?

A questo punto domandiamoci che tipo di forma deve avere la delega ad operare sul proprio conto corrente. Secondo quanto disposto dal cosiddetto Testo Unico Bancario, nella parte relativa alla disciplina del conto corrente bancario, non è previsto che la procura su conto corrente altrui deve essere per forza stipulata in modo scritto. Insomma, secondo il principio per cui tutto ciò che non è espressamente vietato è allora consentito (il cd. principio di libertà presente in tutti i moderni Stati democratici), ne consegue che vale anche il semplice accordo verbale, l’ok a voce ed una stretta di mano.

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Anzi, come ha avuto modo di rimarcare la stessa Corte di Cassazione, la prova di una effettiva delega – e quindi l’ok del titolare del conto – a favore di una terza persona, per operazioni di c/c, può anche trarsi dal comportamento concludente del soggetto che effettua la delega. Quali sono i comportamenti che chiariscono tale situazione? Ebbene, ad esempio, lo sono le dichiarazioni del titolare del c/c che lasciano presupporre il rilascio della procura al soggetto terzo, oppure la mancata contestazione degli estratti conto trimestrali, in cui appare chiaro che il delegato ha svolto operazioni, oppure ancora l’utilizzo “misto” dei blocchetti degli assegni da parte di delegante e delegato.

Concludendo, ricordando che quindi la legge italiana consente sia la delega scritta, sia quella orale per comportamenti concludenti, rimarchiamo anche che il delegato ha comunque facoltà non di scarso rilievo, ben potendo fare bonifici, versare denaro o titoli, emettere assegni, effettuare prelievi e ritirare il libretto degli assegni, ma in ogni caso a nome e per conto del delegante titolare del conto corrente. Non può invece chiudere il c/c.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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