Oltre il “leaderismo”: le primarie delle idee

Pubblicato il 14 Ottobre 2010 alle 12:41 Autore: Vito Contardo

In questo modo, inoltre, si eviterebbe, almeno in parte, la saturazione del dibattito pubblico da parte di Berlusconi: l’attenzione dei media dovrà necessariamente concentrarsi sulla discussione  in atto nello schieramento che si propone come alternativo al modello di governo della destra. L’obiettivo della sinistra nel suo complesso, quindi, dovrebbe essere quello di dare, tramite la diffusione sui principali canali di informazione dei “faccia a faccia” tra i vari candidati alla guida della coalizione – rivolgendosi in un’ottica “non isolazionista” anche a Sky e alla Rai – la massima visibilità a quelle che Vattimo aveva definito “idee prioritarie per il programma di Governo”. Sarebbero così raggiunti gli italiani in modo nettamente più efficace e capillare rispetto a quanto consentirebbe di fare la “campagna porta a porta” lanciata da Bersani a settembre (va detto che una cosa non esclude l’altra, anzi sono complementari).

 

La parola d’ordine pertanto è a mio avviso, soprattutto per il PD, “coraggio”: scrollarsi di dosso quella c.d. “cultura della sconfitta” per credere nella forza delle idee; saranno per questo più importanti le proposte che saranno avanzate in caso di primarie piuttosto che il politico che le vincerà. Prendendo in prestito un celebre aforisma di Eleanor Roosevelt: “piccole menti discutono di persone, menti mediocri discutono di eventi, grandi menti discutono di idee”.

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