Pensioni ultime notizie: assegno con metà stipendio. Chi rischia

Pubblicato il 5 Novembre 2020 alle 07:30 Autore: Daniele Sforza
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Pensioni ultime notizie: assegno con metà stipendio. Chi rischia

Pensioni ultime notizie: si fa un gran parlare dei diritti dei pensionati di oggi, ma ancora non si approfondisce appieno e come merita il discorso sui pensionati di domani, ovvero i lavoratori di oggi. “Chissà se vedrò mai la pensione”, si sente dire ogni tanto con una nota di disillusione dai 40 anni in giù. A meno di cataclismi economici, le pensioni continueranno a esistere, ma gli importi potrebbero essere molto più bassi rispetto agli ultimi stipendi. Addirittura, secondo uno studio realizzato da Progetica e Moneyfarm, sembra che i giovani lavoratori di oggi riceveranno un assegno di importo forse nemmeno pari alla metà della retribuzione percepita durante la carriera.  

Pensioni ultime notizie: rapporto percentuale tra ultimo stipendio e pensione, chi è penalizzato

L’indagine si è basata prendendo in considerazione 8 profili differenti ripartiti per fascia anagrafica, dalle generazioni nate negli anni Sessanta a quella nata negli anni Novanta: oggi, non tutte queste persone hanno un lavoro. Sembra infatti che il tasso di disoccupazione in queste fasce arrivi anche al 44%. In ogni caso queste generazioni andranno in pensione tra il 2027 e il 2062, una volta raggiunti 67 anni (o 72 anni nella peggiore delle ipotesi).

Pensione di reversibilità e nuovo matrimonio, quando si perde e come?

L’importo della pensione, a dire il vero, non preoccupa più di tanto, visto che supera in media quota 1.300 euro mensili. A intimorire è il tasso di sostituzione: più passa il tempo, infatti, più scenderà il rapporto percentuale tra le ultime annualità dello stipendio e l’importo della pensione. Questo significa che chi prenderà negli ultimi anni della sua carriera lavorativa uno stipendio piuttosto alto dovuto all’esperienza, una volta in pensione sarà “retrocesso” bruscamente a un importo decisamente basso. Per i lavoratori nati nel 1960, l’importo dell’assegno ammonterà al 71% dell’ultimo stipendio. Per i lavoratori nati negli anni Novanta, il rapporto percentuale scenderà fino al 40%. Maggiormente penalizzate saranno le donne, anche se le differenze di genere nel rapporto percentuale si abbasseranno (seppur lievemente) nel corso del tempo.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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