Acquisti online e garanzia: come funzionano i diritti dei cittadini

Pubblicato il 3 Dicembre 2020 alle 15:26 Autore: Claudio Garau
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 Acquisti online e garanzia: come funzionano i diritti dei cittadini

Oggi la tecnologia è sempre più diffusa nella vita quotidiana di milioni di cittadini italiani: non solo è utilizzata per comunicare o per lavorare, ma anche per fare acquisti online che, anche a causa della pandemia e delle restrizioni che ne sono seguite, oggi sono in numero in costante crescita. Tuttavia, un utente che si avvale del proprio pc o smartphone per comprare un qualsiasi prodotto tramite il web, deve fare attenzione e deve sapere come comportarsi nel caso quanto ordinato non arrivi a casa, oppure arrivi in condizioni non corrispondenti a quelle per cui era stato fatto l’ordine. Vediamo allora quali garanzie sono poste a tutela dei diritti dei cittadini che comprano su internet.

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Acquisti online e diritto di recesso: il contesto di riferimento

Chi si avvicina all’articolato mondo del marketplace online e di tutti i siti che vendono o offrono prodotti a prezzi vantaggiosi, deve anzitutto ricordare che molte delle norme sulle garanzie in caso di acquisti online, trovano il loro punto di riferimento nel Codice del Consumo, vale a dire un insieme di regole che riguardano l’attività di commercio e vendita di prodotti da parte di un ‘professionista’ della vendita, nei confronti di un utente del web e privato consumatore. Ma sono più d’una le variabili che entrano in gioco e che modulano in modo differente la garanzia dell’acquirente, contro inadempimenti dell’altra parte del contratto o vere e proprie truffe online. Inoltre, talvolta il venditore non è un professionista della vendita e chi compra, lo fa con partita Iva: in queste circostanze, le garanzie di cui al Codice del Consumo non sono applicabili.

Abbiamo già parlato di diritto di recesso – disciplinato dal Codice citato – e della sua rilevanza a seguito di trattative commerciali andate in porto: ebbene, l’acquirente consumatore, nei confronti di un’azienda venditrice o imprenditore venditore, è tutelato da questo tipo di diritto, che prevede la possibilità di richiedere indietro il denaro versato per l’acquisto, entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto comprato. Quest’ultimo andrà ovviamente restituito.

Rimarchiamo un dato significativo: il diritto di recesso può essere esercitato dall’acquirente, senza dare alcuna motivazione. E ricordiamo altresì che detto diritto può essere esercitato se si tratta di acquisto effettuato ‘a distanza’, ovvero fuori da un negozio, come appunto in ipotesi di acquisti online. Ecco spiegato perchè il recesso può essere fatto valere anche se il prodotto consegnato a casa, è stato di seguito tolto dalla confezione ed utilizzato: lo scopo è appunto valutarne il corretto funzionamento e la corrispondenza all’originale, ovvero operazioni che non è stato possibile svolgere in un negozio o grande magazzino.

Attenzione però: il diritto in questione vale soltanto per chi compra senza p. Iva – ovvero il ‘consumatore’ – e dunque non domanda la produzione della fattura intestata alla propria attività lavorativa.

Acquisti online e difetti di fabbricazione: la garanzia biennale

Colui che compie acquisti online può contare anche su una ulteriore garanzia di cui al Codice del Consumo, di durata biennale, per la scoperta di vizi o difetti di produzione, a seguito della consegna a casa del prodotto comprato sul web. Pensiamo, ad esempio, ad un televisore malfunzionante o ad un frigorifero che non tenga al riparo il cibo per qualche problema di fabbricazione: ebbene, in questi come in tanti altri casi, la garanzia biennale scatta a seguito della comunicazione al venditore, del difetto individuato, entro 60 giorni dalla scoperta stessa. E va considerato un dettaglio non irrilevante: se il difetto emerge entro i primi 6 mesi dagli acquisti online, il compratore non deve provare il vizio del prodotto all’origine: infatti, detto vizio viene presunto come sussistente già prima della stipula del contratto di compravendita.

Chi acquista con partita Iva per la propria attività lavorativa o professionale, è però tutelato in misura minore, giacchè vedrà ridursi la garanzia contro prodotti difettosi a soli dodici mesi. Ed il vizio va reso noto al venditore in soli 8 giorni dalla data di scoperta, e non 60.

Che fare in caso di mancato ricevimento del prodotto?

Un’altra garanzia che scatta a seguito di acquisti online è quella relativa alla mancata spedizione del prodotto comprato: non sono pochi coloro che effettuano l’ordine, pagano e poi non ricevono a casa quanto ordinato. Ecco dunque che è sempre meglio fare attenzione al sito a cui ci si rivolge, affidandosi sempre a siti web di indubbia affidabilità, come ad esempio Amazon.

In casi di mancato ricevimento dell’oggetto, dal punto di vista giuridico abbiamo un illecito civile, ovvero un inadempimento nei confronti di una prestazione prevista in contratto, ossia la consegna della cosa dietro pagamento del prezzo. Per tutelarsi, il cliente potrà avviare una causa civile per stabilire giudiziariamente la risoluzione del contratto di compravendita, cui consegue la restituzione del denaro pagato. E’ chiaro però che occorre valutare se davvero convenga citare in giudizio il venditore, dato che tempi e costi potrebbero rendere le vie legali una scelta poco opportuna. Preferibile è far redigere una diffida nei confronti del venditore ed, eventualmente, servirsi della procedura di mediazione che, se portata a termine con successo, permette di trovare una soluzione in tempi rapidi e senza dover andare in tribunale.

In casi di mancato ricevimento del prodotto ordinato e pagato, invece, non può mai configurarsi una responsabilità penale del venditore, che invece scatta in caso di accertata truffa online (tipico il caso di chi vende cose che in realtà non ha in magazzino, al solo scopo di incassare soldi illecitamente): in dette circostanze, colui che ritiene di essere stato raggirato negli acquisti online da un sito web scorretto, potrà certamente presentare querela alla Procura della Repubblica o presso le forze dell’ordine. Dovrà però essere munito di quanti più elementi probatori possibile, al fine di dimostrare la condotta truffaldina dell’altro contraente.

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Ci sono tutele per chi compra da chi non è un professionista della vendita?

A questo punto, ci si potrebbe chiedere se le garanzie di cui al Codice del Consumo valgano anche per chi effettua acquisti online da un privato, ovvero nei in cui la trattativa è tra due privati. Ebbene, in questi casi, le tutele di cui al citato Codice non sono applicabili: pertanto, non scatta la suddetta garanzia biennale per difetto di fabbricazione, nè il diritto di recesso entro 14 giorni.

Sono applicabili però le regole generali, per cui il compratore può fare causa civile all’altro privato contraente che ha spedito un oggetto diverso da quello voluto e pagato, oppure malfunzionante se non completamente rotto: pertanto entro 10 anni è possibile percorrere le vie legali, allo scopo di recuperare il denaro versato. Ed anche qui, come già visto sopra per gli acquisti online da professionista, è possibile effettuare querela per truffa se il privato ha finto di disporre di beni che in realtà non aveva, al solo scopo di ottenere il denaro.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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