Decreto Sostegni bis: le parole di Draghi e l’ottimismo per il futuro

Pubblicato il 21 Maggio 2021 alle 12:38 Autore: Claudio Garau
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Decreto Sostegni bis: le parole di Draghi e l’ottimismo per il futuro

Ieri è stato il giorno del via libera da parte del Consiglio dei Ministri al Decreto Sostegni bis. Ci sono volute intere settimane di lavoro intenso, per giungere finalmente ad un provvedimento assai articolato, con aiuti di vario genere, proroghe e agevolazioni varie. Destinatari sono famiglie, imprese, lavoratori autonomi, ma anche Comuni e contribuenti alle prese con debiti di natura fiscale.

Oltre al corposo pacchetto ristori, che segue quello già varato con il primo dl Sostegni, compare nel testo anche la norma “anti licenziamenti”. Per le imprese che domandano la cassa covid entro fine giugno, lo stop licenziamenti è prorogato fino al 28 agosto 2021.

La conferenza stampa di ieri pomeriggio, con il Premier Mario Draghi, è servita a fare il punto della situazione e lo stesso ex Presidente BCE ha inteso subito precisare che: “Ora ci attendiamo un balzo dell’economia“, aggiungendo che “L’edilizia è già ripartita“.

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Il decreto Sostegni bis guarda ai prossimi anni e vuole aiutare le giovani generazioni

Per Mario Draghi, il decreto Sostegni bis deve rappresentare una vera e propria svolta, tale da condurre l’Italia fuori dal tunnel della pandemia e della crisi economica che ne è conseguita. Il percorso di ripresa continuerà poi con le riforme strutturali che le forze politiche dovranno attuare entro l’anno, per poter conseguire gli aiuti europei, nel quadro del programma Next Generation UE.

Intanto, il secondo decreto economico di questo Governo vuole guardare al futuro e alle giovani generazioni. In questo senso, va letta ad esempio la norma sulla garanzia statale per i mutui prima casa dei giovani. “Oggi il Cdm ha approvato il decrerto imprese, lavoro, sanità, giovani: è un decreto in parte diverso dal passato, perché guarda al futuro, guarda al Paese che si riapre ma allo stesso tempo non lascia indietro nessuno. Assiste, aiuta“, queste le parole del premier Mario Draghi in conferenza stampa. Il decreto Sostegni bis comporta ben “40 miliardi, di cui 17 a imprese e professioni, 9 alle imprese per aiuti sul credito, 4 ai lavoratori e alle fasce in difficoltà”

Capitolo sostegni e ristori: le novità

Nel corso della conferenza stampa di ieri, Mario Draghi ha anticipato che 4 miliardi del decreto Sostegni bis saranno destinati “ai lavoratori e alle fasce in difficoltà in parte per supplire alla situazione di emergenza, sia per accompagnare i lavoratori in un processo che sarà complicato. Bisognava attrezzarsi ad affrontare questa congiuntura che è positiva ma difficile“.

Riguardo ai ristori alle imprese in difficoltà a causa della crisi economica da pandemia, il Premier ha specificato che “Per la prima volta accanto al criterio del fatturato si usa anche l’utile che è molto più giusto ma ovviamente ci vorrà più tempo, la seconda novità è l’arco temporale che ora abbraccia 370mila nuove partite Iva che vengono incluse“.  

Nel quadro degli stanziamenti per favorire il rilancio del lavoro, anche le regole che istituiscono un “fondo per la ricerca di base, si chiamerà Fondo italiano per la scienza, con 50 milioni e 150 per ogni anno a venire. E’ un investimento molto significativo per richiamare giovani e meno giovani che sono andati via”. Si tratta dunque di un’opportunità per richiamare gli italiani andati all’estero per lavoro e dunque per favorire le nuove prospettive occupazionali nel nostro paese.

Tanti i provvedimenti in vista, tra cui la riforma del fisco

Circa le tempistiche e il programma da portare avanti, il Presidente del Consiglio ha poi precisato che “Sul Pnrr non c’è stato alcun rallentamento” ed anzi “il tempo passato” è stato “necessario per affrontare la complessità dei temi”. “Noi per la fine di questo mese abbiamo l’attrezzatura per cominciare a partire, ma ci sono ancora tanti altri provvedimenti da prendere”, è chiaro il riferimento alle riforme strutturali che il Paese dovrà adottare nei prossimi mesi in settori chiave come fisco, pensioni, PA e giustizia. Non solo decreto Sostegni bis perciò, ma molto altro.

Nell’ambito della conferenza stampa del pomeriggio del 20 maggio, Draghi ha voluto soffermarsi brevemente proprio sull’attesa riforma fiscale “quello che ho detto è che il principio di progressività va preservato e la riforma fiscale deve contribuire alla crescita. Non è tempo di politiche fiscali restrittive“. Il Premier ha poi altresì anticipato che di questa riforma assai complessa, si occuperà in futuro una commissione di esperti.

Turismo e giovani sono punti cruciali del Sostegni bis

La riapertura delle attività turistiche si lega al miglioramento dei dati sulla pandemia, come fatto notare da Draghi ai giornalisti: “Voglio esprimere la mia soddisfazione per la decisione di lunedì scorso sulle riaperture graduali con il rischio calcolato, per procedere un po’ alla riapertura del paese e che è gran parte frutto della campagna vaccinale seguita dal governo”. Prudenza, rispetto delle regole, campagna di vaccinazione più efficace sono i concetti chiave che hanno consentito di effettuare le prime riaperture.

Proprio riguardo al turismo, il Premier ha affermato che nel testo del decreto Sostegni bis ci sono molti contenuti e aiuti, sebbene abbia anche voluto aggiungere che “la miglior misura per il turismo sono le riaperture. Da domenica 16 maggio non è più necessaria la quarantena, ma solo un tampone negativo. Abbiamo anche rafforzato i voli Covid tested, raggiungendo Venezia e Napoli, ampliando i Paesi di provenienza. L’Italia è pronta ad accogliere i turisti da tutto il mondo”. Si tratta chiaramente di un messaggio di ‘incoraggiamento’ rivolto a tutti coloro che vogliono o vorrebbero fare una vacanza in Italia la prossima estate: le condizioni di sicurezza sanitaria consentono insomma di fare vacanze serene nei mesi a venire.

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Come sopra accennato, Draghi ha poi insistito sul fatto che il decreto Sostegni bis guarda al futuro e dunque ai giovani. Prevista l’agevolazione per comprare un’abitazione, con imposta di registro e mutuo cancellate. “Per i meno abbienti, con Isee credo fino a 40mila euro, c’è anche la garanzia dello stato sull’80% del mutuo“, così il presidente del Consiglio in conferenza stampa, il quale ha poi spiegato che sarà “più facile per tutti i giovani comprare casa e costruirsi una famiglia e dare quell’elemento di sicurezza che manca oggi”.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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