Coronavirus, la BCE amplia il Quantitative Easing ma non taglia i tassi

Pubblicato il 12 Marzo 2020 alle 23:14 Autore: Andrea Miotti

Alle 14.30 di ieri Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, ha annunciato nuove misure per far fronte all’impatto economico del nuovo Coronavirus in Europa. La conferenza è stata tenuta a seguito della riunione di routine del consiglio direttivo della banca, che si riunisce ogni sei settimane per le decisioni di politica monetaria.
Fra le misure annunciate, la principale è una nuova fase di Quantitative Easing in cui la banca acquisterà asset per il valore di 120 miliardi di euro. Inoltre, la BCE continuerà a fornire liquidità pressoché illimitata alle banche dell’Eurozona tramite il programma di rifinanziamento TLTRO. Questo ha lo scopo di garantire alle piccole e medie imprese europee, le più colpite da questa crisi, accesso sicuro a finanziamenti.

Contrariamente alle aspettative, la BCE non ha però deciso di tagliare i tassi d’interesse nell’Eurozona, decisione in controtendenza rispetto alle altre banche centrali. Martedì scorso infatti la Federal Reserve statunitense aveva annunciato in riunione straordinaria il taglio dei tassi di interesse dello 0,5%, seguita con tagli simili da parte della Banca d’Inghilterra, d’Australia ed altre. Il taglio dei tassi è una misura che riduce il costo di indebitamento di governi e privati, incentivando le spese e disincentivando il risparmio. Questa misura è utilizzata banche centrali come stimolo ai consumi e ai nuovi investimenti durante le recessioni.

Lagarde ha invece affermato che non ritiene necessario un taglio degli interessi e che la risposta alla crisi Coronavirus dovrà essere di tipo fiscale, dunque di spesa pubblica dei governi europei. La Presidente si dice certa che i paesi dell’Eurozona reagiranno presto con importanti pacchetti di stimolo. Nonostante per ora solo l’Italia abbia stanziato fondi per un intervento economico, Lagarde spera che nella riunione dell’Eurogruppo di lunedì prossimo arrivino risposte concrete e coordinate da tutti i governi europei.

Nella conferenza la Presidente ha infine dichiarato che non è nella missione della BCE ridurre lo spread fra i titoli di stato dei paesi europei. La dichiarazione ha stupito la stampa ed i mercati, portando ad una immediata vendita di titoli italiani, spagnoli, portoghesi e irlandesi. Le parole di Lagarde sono state interpretate dagli investitori come l’opposto del “Whatever it takes” di Mario Draghi, che nel 2012 calmò i mercati garantendo che la BCE avrebbe fatto di tutto per impedire che il debito italiano diventasse insostenibile.
Nonostante la Presidente abbia tentato di chiarire la sua dichiarazione in un’intervista successiva lo spread fra titoli italiani e tedeschi è salito di 58 punti base. I BTP italiani a 10 anni, che ieri hanno aperto con interessi dell’1.17%, hanno chiuso a circa 1,75%.