Bonus casa: tante conferme nel 2022. L’ok del Consiglio dei Ministri

Pubblicato il 26 Ottobre 2021 alle 12:18 Autore: Claudio Garau
Bonus casa: proroga in Legge di Bilancio 2020, cosa resta delle detrazioni

Bonus casa: tante conferme nel 2022. L’ok del Consiglio dei Ministri

In questi giorni, il Consiglio dei Ministri sta lavorando alacremente per definire alcune questioni aperte che, con l’approssimarsi degli ultimi mesi dell’anno, abbisognano certamente di chiarimenti e decisione nette. 

Nello specifico dei bonus casa, ci sono ottime notizie per gli interessati a queste agevolazioni. Infatti, quasi tutti quelli già attivi sono stati prorogati al 2022. Vediamo allora qualche dettaglio in proposito. 

Bonus casa: quali sono le agevolazioni prorogate nel documento programmatico di Bilancio 

Il documento programmatico di Bilancio, approvato all’unanimità a seguito della riunione della squadra di Governo – in vista della legge di Bilancio – e poi  spedito a Bruxelles, ha confermato per il prossimo anno quasi tutte le agevolazioni fiscali relative ai lavori domestici.  

Se ci si chiede quali sono i bonus di fatto prorogati, la risposta è molto semplice: il bonus ristrutturazioni, il bonus mobili, il sismabonus e l’ecobonus, il bonus verde e bonus prima casa per gli under 36 saranno ottenibili anche nel 2022. 

Proprio il citato documento ha lo scopo di indicare quali saranno le strategie del Governo al fine del varo della manovra fiscale che l’Esecutivo guidato dal Premier Mario Draghi dovrebbe compiere nei prossimi giorni. 

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Bonus casa: conferma per il superbonus 110%? 

Attenzione però: nel testo del documento non è presente il superbonus 110%, nonostante in ballo ci siano ben 23,4 miliardi di risorse economiche. Incalzato sul punto, il Ministro dell’Economia Daniele Franco ha affermato che anche questa agevolazione sarà inclusa nel pacchetto dei bonus casa 2022, ma che sarà riveduta e modificata, nella finalità di diminuirne la rilevanza sul piano delle finanze dello Stato. 

Il superbonus 110% è piuttosto interessante, in quanto si tratta di un beneficio applicabile, ad esempio, ai lavori di realizzazione del cd. cappotto termico per l’isolamento degli edifici; a quelli di efficientamento energetico e di installazione di strutture per ricarica di mezzi elettrici e di impianti fotovoltaici. 

Nel 2022 il superbonus sopravviverà, ma – appunto – con delle correzioni per limitarne il peso economico. In particolare, verrà ridotta l’ampiezza dell’agevolazione e dunque calerà il numero dei potenziali destinatari. In termini pratici, non si potrà più sfruttare dal 2023 per ristrutturare le villette unifamiliari, ma esclusivamente per fare il restyling dei condomini e delle case popolari.  

Vero è che in questi giorni, vari esponenti della politica e delle associazioni di settore, hanno chiesto a gran voce di lasciare la misura inclusa nei bonus casa, così com’è. Sul tavolo anche la possibilità di immettere un meccanismo di “decalage”, con le caratteristiche che seguono: conferma della percentuale del bonus al 110% per le ristrutturazioni edilizie nel 2023; ma riduzione al 70% a partire dal 2024 e al 65% nel 2025.  

In verità, c’è anche la proposta dell’Associazione nazionale costruttori (Ance), che comporta l’introduzione di un tetto di reddito per avere accesso all’agevolazione in oggetto. Dovremo attendere ancora qualche giorno per avere un quadro più chiaro della situazione, ma intanto pare certo che – tra i bonus casa – il bonus facciate nel 2022 non vi sarà.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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