Green pass guarigione: perché è ancora così difficile ottenerlo?

Pubblicato il 19 Gennaio 2022 alle 08:00 Autore: Guglielmo Sano
Green pass guarigione: perché è ancora così difficile ottenerlo?

Green pass guarigione: perché è ancora così difficile ottenerlo?

Green pass guarigione: nelle ultime settimane milioni di italiani sono risultati negativi a un test del tampone dopo aver contratto il Sars Cov 2. Tuttavia, per molti di questi si sono allungati i tempi del ritorno in comunità a causa di problemi riguardanti il rilascio del certificato “rafforzato” (che è ormai è necessario per svolgere qualunque attività, anche per andare a lavoro).

Green pass guarigione: perché è ancora così difficile ottenerlo?

Green pass guarigione: nelle ultime settimane molte persone, dopo la positività al Sars Cov 2, sono risultate guarite a seguito di test del tampone. Nonostante ciò, hanno avuto e continuano ad avere grossi problemi sul fronte del rilascio del certificato “rafforzato”: un problema non di poco conto visto che il documento è ormai fondamentale per svolgere qualsiasi attività tra cui fare ingresso sul luogo di lavoro e salire sui mezzi del trasporto pubblico.

Perché si sta verificando questo incresciosa situazione? In poche parole, il sistema che regola il rilascio del Super Green pass ai guariti – che è incentrato sui database sanitari a livello regionale – non funziona correttamente. Ora, non tutti coloro che sono guariti dal Covid hanno questo problema (e non ci sono dati neanche su quanti effettivamente ce l’abbiano: probabilmente qualche migliaio), d’altra parte, le segnalazioni da metà dicembre in poi si sono andate accumulando.

Il problema è legato alla riattivazione del “vecchio” certificato

Green pass guarigione: dallo scorso mese il certificato “rafforzato” viene sospeso dal Ministero della Salute in caso di accertata positività (prima non erano previste una misura del genere). Sempre dal Ministero si precisava che per “sbloccare” il Pass sarebbe bastato risultare negativi a un tampone secondo le scadenze previste dalla normativa relativa all’isolamento. In pratica, la comunicazione del risultato del test al sistema di rilascio del Green pass sarebbe dovuto avvenire automaticamente. Molte persone si trovano sospese in questo limbo.

Altro problema riguarda la riattivazione del Super pass “vecchio” dopo la guarigione: sostanzialmente, una volta negativi si torna ad avere il certificato rilasciato prima dell’infezione, di solito prossimo alla scadenza, e non uno nuovo esteso per il periodo previsto in caso di guarigione. Anche qui era stata una prevista una procedura automatica che in realtà si sta spesso dimostrando così macchinosa da bloccarsi nel passaggio che coinvolge le aziende sanitaria locali chiamate a confermare la guarigione (passo fondamentale perché il sistema generale rilasci il nuovo certificato). In alcune regioni il problema è stato risolto permettendo ai medici di famiglia di inserire l’esito negativo a sistema, invece, dove tale possibilità non è prevista si può incorrere in lungaggini.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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