Superbonus scadenza 31 dicembre: ultima possibilità per sfruttarlo

Pubblicato il 20 Dicembre 2022 alle 13:08 Autore: Guglielmo Sano
Superbonus scadenza 31 dicembre: ultima possibilità per sfruttarlo

Superbonus scadenza 31 dicembre: ultima possibilità per sfruttarlo

Superbonus scadenza 31 dicembre: con la Legge di Bilancio 2023 arriverà l’ultimissima proroga per usufruire dell’agevolazione dedicata all’efficientamento energetico degli edifici. Nella versione finale della Manovra per il prossimo anno dovrebbe essere risolta anche l’incresciosa questione dello sblocco dei crediti rimasti “incagliati”. Uno sguardo veloce alle novità sull’argomento.

Superbonus scadenza 31 dicembre: ultima possibilità per sfruttarlo

Superbonus scadenza 31 dicembre: ultima chiamata per usufruire della consistente agevolazione fiscale riguardante la riqualificazione e l’efficientamento energetico degli edifici. Nel suo primo provvedimento ufficiale, il Decreto Aiuti Quater, il Governo Meloni aveva apportato alcuni importanti cambiamenti all’impianto originario dell’incentivo: innanzitutto, quello che riguardava la percentuale che era possibile portare in detrazione, ridotta al 90%.

In secondo luogo, l’esecutivo aveva fissato come scadenza per presentare la comunicazione di inizio lavori il 25 novembre.  Ora, grazie a una nuova proroga che sarà inserita nella Legge di Bilancio 2023, invece, ci sarà tempo fino all’ultimo giorno dell’anno per presentare i documenti necessari per sfruttare lo sconto del 110%. D’altra parte, è comunque stato imposto un vincolo fondamentale che riguarda in particolare i condomini: le assemblee devono aver approvato i lavori entro e non oltre il 24 novembre.

Una soluzione per i crediti “incagliati”

Superbonus scadenza 31 dicembre: oltre alla proroga, con la Legge di Bilancio 2023 dovrebbe essere risolta anche l’incresciosa questione dei crediti rimasti “incagliati”. Saranno messi a disposizione dei contribuenti 3 modi per recuperare il Bonus. Innanzitutto, quello che permette di riscuotere la detrazione attraverso la dichiarazione dei redditi per i 5 anni successivi al pagamento. Naturalmente, l’incentivo potrà essere ancora sfruttato come sconto diretto in fattura (saranno poi gli erogatori dei servizi a riscuotere il credito d’imposta). Infine, si potrà usufruire del Superbonus attraverso la cessione del credito d’imposta.

Quest’ultima modalità ha, in breve, alimentato il problema dei crediti “incagliati”: soprattutto negli ultimi mesi, infatti, le banche hanno smesso di acquistare i crediti per raggiunto limite di “spazio fiscale” (in pratica, non avrebbero più modo di incassarli, dunque, non ne acquistano più). Ecco allora che lo Stato si farà garante di prestiti che verranno erogati proprio dagli istituti finanziari a chi possiede dei crediti “bloccati” così che possano essere trasformati in liquidità.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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