Pagamento Imu 2023: scadenza non rispettata. Cosa succede?

Pubblicato il 18 Giugno 2023 alle 11:42
Aggiornato il: 22 Giugno 2023 alle 12:31
Autore: Guglielmo Sano
Pagamento Imu 2023: scadenza non rispettata. Cosa succede?

Pagamento Imu 2023: scadenza non rispettata. Cosa succede?

Pagamento Imu 2023: per il 16 giugno era fissata la scadenza per la prima rata dell’Imposta Municipale Unica. Cosa succede nel caso in cui non si sia versato quanto dovuto nelle tempistiche previste? Il saldo in ritardo, come è facile immaginare, prevede l’erogazione di sanzioni (con tanto di interessi). Cosa fare per ridurle?

Pagamento Imu 2023: scadenza non rispettata. Cosa succede?

Pagamento Imu 2023: per il 16 giugno era fissata la scadenza per la prima rata dell’Imposta Municipale Unica dovuta da tutti i proprietari di immobili escludendo la casa di abitazione (sempre il 16 giugno è possibile pagare l’Imu in un’unica soluzione: in alternativa, si può aspettare la seconda rata che cade ogni anni il 18 dicembre). Per vari motivi può capitare di non versare l’acconto dell’imposta in tempo utile.

Il saldo in ritardo prevede l’erogazione di sanzioni e interessi che si andranno a sommare all’importo della tassa. Per chi salta il versamento dell’acconto due le opzioni disponibili per ridurre quanto possibile sanzioni e interessi: il ravvedimento operoso oppure attendere la richiesta di pagamento che verrà inviata dal Comune (con la possibilità in alcuni casi di richiedere la rateizzazione).

Ravvedimento operoso e possibilità di rateizzazione dell’imposta

Pagamento Imu 2023: il primo strumento per ridurre l’impatto si sanzioni e interessi in caso di pagamento in ritardo dell’Imposta Municipale Unica è il ravvedimento oneroso. Lo strumento funziona praticamente allo stesso modo per tutti i balzelli: prima si paga e più sarà ridotta la sanzione. In linea di massima, la convenienza maggiore si ha pagando entro 30 o al massimo entro 90 giorni dalla scadenza del 16 giugno.

In tal caso la sanzione è pari a un decimo e poi a un nono del minimo, gli interessi vengono imposti per ogni giorno di ritardo tra scadenza ed effettivo pagamento. Il versamento potrà essere fatto tramite un intermediario oppure in autonomia attraverso modello F24, bollettino postale o app PagoPa: fondamentale barrare la casella con dicitura “ravv. operoso”.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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