Rottamazione 2024: che succede se salta una rata? Conseguenze

Pubblicato il 7 Luglio 2023 alle 11:39
Aggiornato il: 10 Luglio 2023 alle 15:51
Autore: Guglielmo Sano
Rottamazione 2024: che succede se salta una rata? Conseguenze

Rottamazione 2024: che succede se salta una rata? Conseguenze

Rottamazione 2024: inviata la richiesta di adesione, ricevuta l’approvazione per il saldo a rate del debito con il Fisco, si dovrà seguire un calendario a tappe forzate. Cosa succede nel caso in cui per un motivo qualsiasi non si riescano a seguire le rigide scadenze previste dal piano di rientro? È ancora possibile usufruire della definizione agevolata? Uno sguardo alle informazioni più importanti sul tema.

Rottamazione 2024: solo 5 giorni di tolleranza per i mancati versamenti

Rottamazione 2024: la cosiddetta Rottamazione quater è sicuramente lo strumento più ad ampio spettro tra quelli previsti dall’ultima Legge di Bilancio per sanare la propria esposizione debitoria con l’Agenzia dell’Entrate. Tuttavia, dopo aver inviato domanda di adesione, successivamente all’approvazione della richiesta, bisognerà seguire un rigido calendario di scadenze, oltre a dover rinunciare per sempre a qualsiasi possibilità di ricorso rispetto alla cartella esattoriale oggetto della rottamazione. In sostanza, Il piano di rientro prevede il versamento della rate (il numero di queste dall’entità della somma e dal periodo su cui si è scelto di spalmarla) entro ben precise date.

Che succede se salta una rata? Conseguenze

Rottamazione 2024: per esempio, la prima (o unica) rata è da saldare entro il 31 ottobre 2023. Per perfezionare la definizione agevolata, però, non basta pagare quest’ultima, cioè non basta pagare la prima rata per aver assicurati i vantaggi della rottamazione quater: ogni rata del prospetto di sanatoria dovrà essere pagata nelle tempistiche previste, il versamento non potrà ritardare oltre 5 giorni dopo la scadenza prevista dal prospetto di rientro del debito.

In breve, se si paga oltre il periodo di tolleranza pari a 5 giorni ma anche se si paga per un importo inferiore a quello previsto decade il diritto a ripianare il debito contratto con l’erario senza l’applicazione delle maggiorazioni previste dalla normativa. Dunque, si dovrà restituire l’importo oggetto di cartella esattoriale con tanto di interessi, sanzioni e aggio, tuttavia, quanto versato nel corso della definizione agevolata concorrerà alla riduzione del debito a titolo di acconto.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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