Lavori usuranti e gravosi: l’esenzione 2027 che nessuno dice (e le opportunità per i precoci)

Pubblicato il 17 Ottobre 2025 alle 19:00 Autore: Daniele Sforza
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Nel 2027 l’età pensionabile salirà per la maggior parte dei lavoratori italiani, ma non per tutti. La Manovra 2026 prevede infatti una deroga per chi svolge lavori usuranti e gravosi, che resteranno esclusi dagli adeguamenti legati all’aspettativa di vita. Una misura selettiva ma importante, che tutela chi ha svolto per decenni mansioni pesanti e logoranti.

L’esenzione è stata confermata dal Documento Programmatico di Bilancio 2026, in cui si è parlato anche di riforma caregiver, e rappresenta una delle poche certezze in un quadro previdenziale ancora instabile. Ma chi potrà beneficiarne davvero?

Lavori usuranti e gravosi: due categorie diverse

I lavori gravosi comprendono mansioni faticose ma non necessariamente dannose per la salute. Sono riconosciuti dalla legge e danno diritto ad agevolazioni come l’APE Sociale o la Quota 41 per i lavoratori precoci.

Tra questi rientrano operai edili, conduttori di gru, camionisti, personale sanitario turnista, insegnanti d’infanzia, addetti all’assistenza di persone non autosufficienti, operatori ecologici, facchini, marittimi e siderurgici.

I lavori usuranti, invece, sono attività svolte in condizioni ambientali o orarie estreme: cave e miniere, cassoni ad aria compressa, fonderie ad alte temperature, lavori notturni e alla catena di montaggio. In questo caso le agevolazioni sono più consistenti, con accesso diretto a forme di pensione anticipata.

Le principali vie di uscita anticipata

Queste sono allo stato attuale le principali via di uscita anticipata dal mondo del lavoro per chi effettua lavori usuranti e gravosi.

APE Sociale per i lavori gravosi

Consente di lasciare il lavoro a 63 anni e 5 mesi con 36 anni di contributi (32 per edili e ceramisti). È riservata ai lavoratori che abbiano svolto attività gravosa per almeno 6 anni negli ultimi 7, o 7 negli ultimi 10. L’assegno massimo è di 1.500 euro mensili per 12 mensilità, non rivalutabili. Per le donne è prevista una riduzione contributiva fino a 12 mesi per figlio.

Quota 97 per i lavori usuranti

Riguarda chi ha almeno 35 anni di contributi e consente l’uscita con un’età minima di 61 anni e 7 mesi per i dipendenti (62 e 7 per gli autonomi). La somma di età e contributi deve raggiungere quota 97,6. I turnisti notturni possono accedere anche con requisiti leggermente più elevati (Quota 98 o 99 a seconda delle notti lavorate).

Quota 41 per i precoci

È riservata a chi ha versato almeno un anno di contributi prima dei 19 anni di età e ha svolto lavori usuranti o gravosi per 7 anni negli ultimi 10 (o 6 negli ultimi 7). Permette di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età.

Usuranti e gravosi novità 2027: stop agli scatti solo per i mestieri più pesanti

L’aumento previsto dei requisiti anagrafici (stimato in 3 mesi in più) non si applicherà a chi svolge attività usuranti o gravose. La misura, valida per il biennio 2027-2028, mira a compensare il peso fisico e psicologico di lavori che, di fatto, abbreviano la carriera lavorativa.

Resta da chiarire se l’esenzione varrà solo per le formule agevolate (come APE Sociale e Quota 97) o anche per chi accede alla pensione ordinaria. È probabile che lo “scudo” venga applicato solo a chi rientra nelle liste ufficiali delle mansioni riconosciute, già validate dall’INPS.

Cosa conviene fare adesso

Chi pensa di rientrare tra gli aventi diritto dovrebbe:

  • Verificare l’estratto contributivo per confermare gli anni effettivi di attività gravosa o usurante.
  • Richiedere il riconoscimento INPS della categoria prima di maturare i requisiti.
  • Pianificare l’uscita considerando che l’esenzione dal 2027 potrebbe non essere estesa a tutti i regimi.

Le novità sulle pensioni in Manovra 2026 sono al centro del dibattito di questi giorni, tema vivo e attuale. Si attendono aggiornamenti su più fronti, che continueremo a seguire.

L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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