5 Stelle, analisi di un successo (II parte)

Pubblicato il 7 Giugno 2012 alle 16:12 Autore: Matteo Patané

Così come nella maggior parte dei casi presi in esame, l’amministrazione uscente era di centrodestra. Contrariamente a quanto la geografia lascerebbe intendere, a Garbagnate la coalizione berlusconiana non aveva trionfato con percentuali bulgare: si era al contrario reso necessario il secondo turno di votazione prima che Marone, candidato del centrodestra, potesse avere ragione – di appena due punti – della Zoppé, esponente del centrosinistra.
Anche nel 2012 si è reso necessario il secondo turno, ma questa volta con protagonisti differenti. Il quadro politico già complesso del 2007 è risultato in questa tornata elettorale ancora più ingarbugliato, con PdL, Lega e UdC spaccati su tre candidature differenti, un candidato ancora diverso per l’ApI in fuga dal centrosinistra e due candidature a sinistra oltre a quella ufficiale di Pier Mauro Pioli.
A completare il quadro il M5S e ben tre candidature civiche.

Risultato delle elezioni
amministrative a Garbagnate Milanese (MI)

 

Il centrodestra è apparso in calo ovunque, e Garbagnate non ha fatto certamente eccezione: -24% per il PdL rispetto alla somma di FI e AN, mentre la Lega Nord appare in controtendenza rispetto al dato nazionale e guadagna il 4%. Nel complesso i candidati di centrodestra (comprensivo di UdC) non raggiungono sommati il 30%, laddove il solo Marone nel 2007 arrivava al 44%. Un calo senza dubbio importante, accentuato ancora di più dalla frammentazione politica che ha condotto i partiti della ex-coalizione berlusconiana a presentarsi in ordine sparso.
A sinistra, invece, si nota in primo luogo l’avanzata del PD (+6%) che supplisce al risultato non proprio esaltante degli altri partiti della coalizione e che spinge Pioli oltre il 40%. Contando le altre candidature di centrosinistra e quella dell’ApI si ottiene un ottimo 49%, circa il 7% sopra il risultato del 2007.

A Garbagnate il MoVimento 5 Stelle arrivava al ballottaggio in maniera un po’ rocambolesca: il partito prendeva infatti il 10,34%, mentre le liste a sostegno di Soleo, candidato PdL, arrivavano al 10,79%; nel voto diretto ai candidati, tuttavia, Matteo Afker del M5S superava Soleo per 10,68% a 10,00%; la pessima prestazione del candidato del centrodestra rispetto alle liste in suo sostegno, il suo deficit in termini di carisma e appeal spianavano quindi la strada – per appena 86 voti – del ballottaggio per il MoVimento 5 Stelle.

Rispetto ad altre città che hanno visto il M5S protagonista, quindi, a Garbagnate la conquista del ballottaggio è stata ottenuta in maniera quasi fortuita, e con un risultato che effettivamente non è paragonabile agli altri casi in esame.
Proprio per questa ragione lo studio del ballottaggio permette di esaminare la portata dei flussi di voto alla formazione grillina negli scontri a due.

Tra il primo ed il secondo turno, e questo è il primo dato peculiare, l’affluenza è calata considerevolmente, da 12.600 voti validi ad appena 10.000. All’interno di questo scenario il candidato del centrosinistra ha visto assottigliarsi le proprie preferenze di circa 500 unità, mentre Afker del M5S è riuscito quasi a quadruplicare il risultato del primo turno. Un recupero imponente, ma non sufficiente a vincere.
Il risultato finale, 52% per il centrosinistra e 48% per il M5S, è sicuramente sproporzionato rispetto al 44% a 11% del primo turno, ed evidenzia come anche a Garbagnate il candidato grillino abbia avuto il supporto di tutte le forze politiche non favorevoli a Pioli anche all’interno dello stesso solco ideologico di centrosinistra. Rispetto ad altre realtà, tuttavia, la maggiore astensione ha indicato un minor grado di fiducia verso la formazione grillina e la candidatura di Afker, impedendole di concludere con successo una rimonta impossibile.

Nella terza parte dell’articolo verranno esaminati i casi di Mira e Parma.

Per commentare su questo argomento clicca qui!

L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
Tutti gli articoli di Matteo Patané →