Elezioni in Islanda, Grímsson ancora presidente

Pubblicato il 2 Luglio 2012 alle 11:44 Autore: Antonio Scafati

Þóra Arnórsdóttir ha provato a spargere più ottimismo nel corso della campagna elettorale affermando che l’isola è sulla strada giusta per uscire dalla crisi: restano problemi ma possono essere risolti, il futuro è positivo. L’Islanda in effetti vede la luce in fondo al tunnel. Ma la ferita fa ancora male. E la rabbia nei confronti dei politici c’è e si sente. Arnórsdóttir ha dato voce a questa richiesta di cambiamento; ha rappresentato tutti coloro che non volevano più sentir più parlare di Grímsson e della vecchia classe dirigente che deve rispondere della crisi del 2008. Una crisi che molti imputano anche a Ólafur Ragnar Grímsson: il presidente avrebbe utilizzato il suo potere per promuovere alcuni istituti di credito. Lui ha sempre respinto le accuse ma resta una figura che in molti considerano troppo vicina alle banche, le principali responsabili del crollo.

I numeri però dicono che la maggioranza degli islandesi ha voluto rinnovargli la fiducia. Grímsson del resto è visto come un presidente che ha restituito il potere al popolo attraverso quell’Articolo 26 che consente ai cittadini di azzerare il voto dei deputati. Ha saputo presentarsi così. Lungimiranza politica e spregiudicatezza. Appunto. Lo spiegava bene settimane fa la politologa Stefanía Óskarsdóttir sul quotidiano Morgunblaðið, quando diceva che negli ultimi anni Grímsson ha giocato il ruolo di chi promuove e difende il potere popolare. E tutto questo lo ha fatto nel bel mezzo della crisi, quando la gente era più arrabbiata e aveva più voglia di partecipare alle decisioni importanti. Gli islandesi questo potere lo hanno conosciuto e ora non vogliono lasciarlo. Anche per questo hanno confermato la fiducia a Ólafur Ragnar Grímsson. Per lui domenica è cominciato il quinto mandato. Nessun presidente era rimasto in carica così a lungo. Ma Grímsson non è mai stato un presidente come gli altri.

 

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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