Il ritorno in campo

Pubblicato il 13 Luglio 2012 alle 16:57 Autore: Matteo Patané
il ritorno di berlusconi

Nonostante questo, tuttavia, i maggiori ostacoli per un nuovo successo di Silvio Berlusconi paiono risiedere soprattutto nell’impatto della sua ricandidatura sull’elettorato.
Il Cavaliere, senza alcun dubbio, è un grande trascinatore di folle, ed il semplice rumor di un suo ritorno alla politica attiva ha avuto impatti positivi su un PdL altrimenti in caduta libera, arrestandone la discesa e riuscendo, secondo alcune case sondaggistiche, persino ad invertirne la tendenza negativa.
D’altro canto, il PdL è ad oggi su livelli talmente bassi che il rapido recupero a cui si è assistito può essere considerato in massima parte come un ritorno al PdL da parte dei fedelissimi del Cavaliere inteso come persona, i meno contenti del passaggio del testimone ad Alfano. Un recupero fino a livelli sufficienti per ottenere la vittoria alle prossime elezioni politiche, tuttavia, appare un compito decisamente più gravoso e complesso, ma non impossibile per un abile comunicatore come è Berlusconi.

La diarchia – ed in certi casi l’ambiguità di ruoli – tra Berlusconi ed Alfano si è rivelata un macigno sulla via della legittimazione e conseguentemente sulla credibilità del nuovo segretario del PdL; il medesimo rapporto, tuttavia, può al contrario giovare al Cavaliere e alla sua campagna elettorale; a seconda dei risultati ottenuti dal Governo Monti e soprattutto dalla sua popolarità presso l’elettorato di destra, Berlusconi è libero di spaziare a proprio piacimento sulla propria posizione nei confronti dell’esecutivo.
Mentre, ad esempio, politici come Bersani e Casini vivranno in prima persona in campagna elettorale il loro appoggio al governo, nel bene o nel male, Berlusconi è libero di associare alla figura di Monti il nome di Alfano, liberandosi individualmente dei legami con il Governo attualmente in carica e acquisendo indubbiamente un vantaggio in termini di libertà di azione nei confronti dei principali concorrenti sulla strada di Palazzo Chigi.

Resta, naturalmente, il pesante interrogativo sul giudizio dell’elettorato sull’esperienza di governo di centrodestra conclusasi bruscamente a novembre 2011: un’esperienza oggettivamente non positiva, caratterizzata dalla tentata approvazione di troppe leggi ad personam mentre i fondamentali del Paese si deterioravano; la sfida forse più complessa per Berlusconi sarà riuscire a distogliere l’attenzione dal rapporto causa-effetto che lega la sua passata esperienza di governo all’attuale situazione del Paese, slegare il legame temporale tra l’inerzia dei suoi anni di governo ed i sacrifici imposti da Monti, e far apparire al contrario la propria esperienza di governo come una sorta di età dell’oro in raffronto alla difficile situazione attuale.

Il principale ostacolo alla rielezione di Berlusconi, in assenza di avversari forti e carismatici in possesso di programmi elettorali altrettanto credibili e condivisibili, pare essere quindi Silvio Berlusconi stesso. Riuscirà il Cavaliere a spuntarla, una volta tanto, contro se stesso?

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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