Ucraina, centralità geopolitica tra Indipendenza e In-Dipendenza

Pubblicato il 2 Novembre 2012 alle 15:34 Autore: Marco Residori

L’atteggiamento comunitario può inoltre riassumersi nella dichiarazione rilasciata il 15 agosto, al Sole24ore, da Enzo Stati, area manager della Todini-Salini, joint venture interessata ai progetti di ristrutturazione delle infrastrutture ucraine, interrogato sugli eventuali cambiamenti che le elezioni parlamentari del 28 ottobre avrebbero potuto comportare alle relazioni economiche. Egli sosteneva, la possibilità di un cambio di regime non dovrebbe cambiare molto per il mondo dell’economia. Finora non ho visto differenze, almeno nel trattamento dei contractors. Lo sviluppo delle infrastrutture non dipende dai cambiamenti della politica, è indipendente”. Risulta quindi manifesto quanto l’Unione Europea, e le sue imprese, al di là degli schiamazzi sui media, non abbiano alcun interesse a porre embarghi politici per fare pressione sul rispetto della democrazia e dei diritti umani nel paese quando il ricco piatto di progetti milionari è servito a tavola. Significativo, al fine di spiegare l’effettiva presa in considerazione dei temi in questione da parte delle istituzioni europee, è anche il progetto riguardante il nuovo gasdotto russo-tedesco “Nordeuropäische Gas Pipe-line Gesellschaft”. Esso collegherà – la prima linea è attiva già dal novembre 2011 – la città di Vyborg in Russia con la città di Greisfald in Germania. È un accordo voluto dal governo russo e da quello tedesco, costato intorno agli 8.8 mld di euro e finanziato in buona parte da stakeholders e banche nazionali europee (Crédit Agricole, Deutsche Bank, Commerzbank, Unicredit). L’obiettivo è garantire un diretto rifornimento del gas russo nei Paesi dell’Europa Occidentale, evitando la costante instabilità dei cosiddetti Paesi di Frontiera (buona parte delle ex-repubbliche sovietiche) soggiogati ai diktat della politica estera del Cremlino. In nome degli interessi economici, si aggira così anche l’ipocrisia di dover faticare a rilasciare dichiarazioni sulla necessità di democrazia e diritti umani nei paesi in questione, materia che diventerà presto di competenza interna e che li vedrà ancor più in-Dipendenza dagli interessi politico-economici dell’area.

L'autore: Marco Residori

Marco Residori, studente presso il corso di laurea "Mass media e Politica" della facoltà di Scienze politiche "Roberto Ruffilli" (unibo), nato nel 1988 e cresciuto a Milano. Aree di interesse/ricerca: sociologia dei consumi culturali e comunicativi, zone di frontiera tra ue-nuova europa (nuove russie e balcani) attualmente vive in Ukraina. Il suo blog personale è "Crossbordering"
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