Finlandia, alle Comunali vincono l’astensionismo e l’antieuropeismo

Pubblicato il 29 Ottobre 2012 alle 20:00 Autore: Antonio Scafati
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Finlandia, alle Comunali vincono l’astensionismo e l’antieuropeismo

 

Sono cresciuti, è vero. Sono gli unici ad aver aumentato i consensi rispetto a quattro anni fa, è vero. Eppure si fatica a considerare i Veri Finlandesi come i vincitori delle ultime elezioni comunali. Perché il partito di Timo Soini ha più che raddoppiato i voti rispetto al 2008, sì, ma i sondaggi delle scorse settimane non hanno trovato conferma. I Veri Finlandesi crescono ma non sfondano.

I numeri, allora. Il voto di domenica scorsa dice che il Partito di Coalizione Nazionale del premier Katainen è ancora la prima forza del paese con il 21,9%. Seguono i socialdemocratici al 19,6%. Terza posizione per il Partito di Centro, al 18,7%. Tocca poi ai Veri Finlandesi che raccolgono il 12,3%. Staccati la Lega Verde (8,5%), l’Alleanza di Sinistra (8%), il Partito Popolare Svedese (4,7%) e i Cristiano Democratici (4,2%).

Rispetto al 2008 tutti i partiti hanno perso qualcosa. Due eccezioni: il Partito Popolare Svedese (stessa performance di quattro anni fa) e i Veri Finlandesi. Che passano dal 5,4% al 12,3%. Un bel salto, non c’è che dire, eppure siamo almeno tre-quattro punti indietro rispetto a quanto era stato pronosticato. E alla fine tutto il discorso si riduce a un paio di spunti: il Partito di Centro ha perso meno di quanto ci si aspettava; i Veri Finlandesi sono cresciuti meno di quanto ci si aspettava.

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Il partito di Timo Soini doveva essere il grande protagonista, infatti. Lo è stato solo in parte. Sin dall’estate quella dei Veri Finlandesi era sembrata una marcia inarrestabile. I sondaggi suggerivano risultati intorno al 15-16%, in pratica un numero di consensi tre volte superiore a quello ottenuto quattro anni fa. La crescita c’è stata ed è stata evidente, ma siamo lontani dai traguardi preannunciati.

L’aumento dei consensi nei confronti dei Veri Finlandesi, secondo Tuomo Martikainen, docente di scienze politiche all’Università di Helsinki, negli ultimi anni è stata condizionata anche dalla generale disillusione degli elettori nei confronti della politica. Una disillusione che c’è e che domenica scorsa ha trovato conferma, ma più che giovare al partito di Timo Soini ha avuto un effetto più ovvio: tenere la gente lontano dalle urne. Ha votato il 58,2% degli aventi diritto, in calo rispetto al 61,2% di quattro anni fa, e questo nonostante una campagna elettorale accesa e ricca di temi. Per trovare un’affluenza più bassa bisogna tornare indietro al 2000. Gli indecisi sono stati tanti, tantissimi. Un terzo dei finlandesi, ha scritto il quotidiano Helsingin Sanomat, ha avuto le idee poco chiare sino all’ultimo. Molti si sono avvicinati all’appuntamento elettorale con un paio di dubbi non da poco: chi votare e se andarci, a votare. In pratica i Veri Finlandesi hanno intercettato solo una fetta di questo ‘malessere’, mancando quel colpaccio sul quale molti erano pronti a giurare.

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Chi invece sembrava destinato a incassare una sicura sconfitta era il Partito di Centro. Ma anche in questo caso i numeri virtuali e i numeri reali alla fine sono stati molto diversi. Uno degli ultimi sondaggi piazzava i centristi al 16,9% (era stato 20,1% nel 2008), in pratica preannunciando un tonfo rumoroso. L’esito delle urne dice altro. Il partito ha raccolto il 18,7%, piazzandosi a meno di un punto di distanza dai socialdemocratici. Juha Sipilä, leader del partito, non ha nascosto la soddisfazione: “È andata meglio dei migliori sondaggi”. E ha ragione, considerato pure che alle elezioni parlamentari dell’anno scorso il partito aveva preso il 15,8%.

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L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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