Congresso PD 2009: studio statistico Provincia per Provincia

Pubblicato il 19 Ottobre 2009 alle 13:32 Autore: Redazione

ANALISI QUANTITATIVA

Presentiamo ora una serie di analisi statistiche più tecniche, per tentare di trovare il legame tra le 3 mozioni congressuali (Bersani, Franceschini, Marino) ed il dato di affluenza, allo scopo di individuare eventualmente una tendenza non solo matematica, ma soprattutto politica.

[ad]Il primo grafico che presentiamo rappresenta l’andamento di affluenza e consenso percentuale in ogni provincia (incluso i circoli all’estero): possiamo da questi 4 sottografici apprezzare l’andamento stocastico (e sotto alcune condizioni, browniano). Analisi stocastiche possono quindi essere applicate per valutare il grado di autocorrelazione cross-correlazione, come mostreremo successivamente. In prima battuta, potrebbe risultare difficile apprezzare la relazione tra affluenza e consenso: tuttavia facciamo notare un dato su tutti, facilmente individuabile. L’affluenza globale è stata di 56,4%, mentre il consenso per la mozione Bersani è stato di 55,13%. Questo ci porta subito ad affermare che, globalmente, il consenso della mozione Bersani dovrebbe essere equiparabile all’affluenza congressuale. Ne segue che le altre due mozioni (36,95% per Franceschini e 7,92% per Marino) dovrebbero essere, sempre in termini globali, parzialmente correlate con l’affluenza. In pratica, se l’affluenza globale si correla con la mozione Bersani con un rapporto di 0,98, la mozione Franceschini si dovrebbe correlare con un rapporto 0,66 mentre la mozione Marino con un rapporto di 0,14.

Tra le 116 province che il PD considera nella sua ripartizione di voto, nel 32% dei casi la mozione Bersani supera il rapporto di 0,92, nel 36% dei casi la mozione Franceschini supera il rapporto di 0,66 e nel 46% dei casi la mozione Marino supera il rapporto di 0,14. Questo dato non è indicativo di per sè, in quanto tale correlazione può dipendere da tanti fattori, tuttavia è un parametro semi-quantitativo di quanto l’affluenza possa aver influito largamente sul consenso finale per le 3 mozioni. Notiamo infatti che nelle province in cui la mozione Bersani ha superato il rapporto di 0,92, l’affluenza media è stata di 50,33%, per Franceschini 55,10% e per Marino 56,29%. Poiché l’affluenza media globale è stata di 56,4%, allora la mozione Marino risulta estremamente correlata con tale dato, mentre le altre due mozioni appaiono negativamente correlate (se cresce l’affluenza, diminuisce il consenso, almeno all’interno delle province sotto esame. A livello globale o tale tendenza non è valida, oppure valida solo localmente).

Se correliamo questi dati con il rapporto medio di iscritti vs. voti PD in tali province, osserviamo che per la mozione Bersani abbiamo un valore medio di rapporto pari a 11,53, per la mozione Franceschini 11,85 e per la mozione Marino 7,19. Questo vuol dire perciò che mentre le prime due mozioni aumentano consenso laddove il rapporto tra iscritti vs. voti PD alle Europee 2009 è decisamente alto e sostanzialmente simile, nel caso della mozione Marino capita esattamente l’opposto: più basso è questo rapporto, maggiore sarà il consenso.

Se invece correliamo le province in cui le varie mozioni hanno registrato un consenso superiore alla media nazionale con il rapporto iscritti vs. voti PD alle Europee 2009, otteniamo dati ancora più interessanti.

Per la mozione Bersani, nel 49% (a fronte del 32% nel caso precedente) delle province si è avuta una percentuale superiore alla media nazionale (55,13%), ed in queste province il rapporto tra iscritti ed elettori medio è stato di 11,3% (a fronte di 11,53% nel caso precedente). Nel 51% rimanente, il rapporto medio è pari a 8,14%.

Per la mozione Franceschini, abbiamo lo stesso numero di casi rispetto al caso precedente (ovvero il 36%), con un dato medio di rapporto pari a 9,79%, quindi due punti percentuali in meno rispetto all’11,85%.  Nel restante 64% dei casi, il rapporto è sostanzialmente lo stesso, ovvero 9,57%.

Per la mozione Marino, il 51% dei casi a fronte del 46% precedente, con un rapporto medio pari a 7,27%, esattamente in linea con il 7,19%. Nel restante 49% dei casi, il rapporto medio risulta di 12,97%.

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L'autore: Redazione

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