Russia, l’interminabile vacanza del libero mercato

Pubblicato il 20 Dicembre 2012 alle 11:59 Autore: Marco Residori

Col passare dei giorni, il gelido inverno russo si prende però gioco di noi sprovveduti turisti occidentali, presentandoci una salata ricevuta: i tanto temuti primi sintomi influenzali. Impacciati con la lingua, ed imbarazzati nel presentarci ad un dottore, optiamo per una scorribanda in farmacia. Timorosi ed indecisi sul luogo in cui far ricadere la nostra scelta, dopo mezz’ore di tentennamenti, ci ritroviamo in Kaluzhskaya ploshchad’. Qui, inaspettatamente, ci si spalancano davanti le automatiche porte di “Plenia”, un ipermercato farmaceutico di millecinquecento metri quadrati. Omaggiando nuovamente il libero mercato, le sue opportunità di business e la sua conseguente concorrenzialità, precipitandoci al bancone e concludendo gli acquisti, usciamo enormemente appagati dalla inconsueta esperienza. Essendo inoltre giunta l’ora di pranzo, considerate le precarie condizioni fisiche e il nostro spiccato primo-donnismo gastronomico italico, scegliamo di crogiolarci nei comfort e nelle pietanze offerteci dall’accogliente atmosfera di uno dei ristoranti pretesi-italiani della catena “Il Patio”. Rincuorati dalla familiarità ritrovata, ed in preda ad una smania di stanziale turismo culinario, proseguiamo il nostro tour moscovita intervallando le visite museali all’appetitosa cucina giapponese presso “Planet Sushi”, alle sbrigative attenzioni gastronomiche americane presso “T.G.I Friday’s” e alle golose colazioni presso “Costa Coffee”. Sazi corporalmente e arricchiti culturalmente prendiamo quindi il nostro volo di ritorno e, salutando Mosca, rientriamo in Italia.

Tornati alla base,  in uno dei classici deprimenti pomeriggi post-rientro, sull’onda della curiosità creataci dall’esperienza russa, navigando confusamente il web cerchiamo di annegare i freschi ricordi. Attraverso una rocambolesca serie di link e re-link, attirati dal fascino russo del nome, giungiamo sulla pagina wiki di Rostislav Ordovsky Tanayevsky Blanco. Scopriamo così la sua ibrida origine venezuelano-russa e la sua intraprendente carriera di imprenditore del gruppo Rostik. Incuriositi, seguendo il re-indirizzamento, apriamo il sito web della holding e ci accorgiamo della sconfinata eterogeneità del suo portafoglio. Rimaniamo basiti. Il businessman risulta essere l’univoco diretto beneficiario del nostro spensierato soggiorno russo. Egli controlla infatti Karlson Travel, erogatrice dei nostri biglietti aerei; CorpEstate Property Holding, controllata da una società offshore cipriota (Est Property Ltd.), accomodanteci presso il confortevole e ammodernato appartamento moscovita; Holiday Autos Russia & CIS, controllata da Karlson Travel, offrenteci il servizio di autonoleggio; Plenia, garantente palliativi ai nostri mali di stagione; 1-2-3 Cafè, Il Patio, Planet Sushi, T.G.I Friday’s,  Costa Coffee, oltre al franchising russo di KFC e McDonalds, saziante le nostre affamate bocche e povere tasche. Scopriamo inoltre che il fortunato imprenditore ha rimpinzato le tasche del Tesoro russo, acquisendo nel 2002 bond russi per un valore di circa 300mln di rubli e ripetendo l’investimento nel 2005 con una cifra superiore a 1bln di rubli. Frustrati ulteriormente dalle inaspettate notizie, aggravanti la già fastidiosa sindrome post-rientro, sconsolati malediciamo il benedetto libero mercato, le sue benedette opportunità di business e la sua conseguente benedetta concorrenzialità. O almeno la loro compromessa versione russa.

 

Buon Natale ai lettori. 

La rubrica Est Europa riprenderà lunedì 7 gennaio.

L'autore: Marco Residori

Marco Residori, studente presso il corso di laurea "Mass media e Politica" della facoltà di Scienze politiche "Roberto Ruffilli" (unibo), nato nel 1988 e cresciuto a Milano. Aree di interesse/ricerca: sociologia dei consumi culturali e comunicativi, zone di frontiera tra ue-nuova europa (nuove russie e balcani) attualmente vive in Ukraina. Il suo blog personale è "Crossbordering"
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