Russia: anno nuovo, vecchi presagi

Pubblicato il 13 Gennaio 2013 alle 15:49 Autore: Marco Residori
capodanno in russia

Esso, ufficialmente sciolto dalle autorità della Russia nel 2007, raccoglie oggi intorno a sé gli ossi di seppia di una marea di spaventevole portata. Rompendo, in coerenza con il proprio leader, qualsiasi categoria politica la Storia abbia provato a teorizzare, i Nazbol, colorano infatti i propri slogan con lo sfondo rosso della loro bandiera, evidente richiamo al passato comunista, e con il nero simbolo di falce e martello su campo bianco, lapalissiana ispirazione alle vicende nazional-socialiste tedesche.

Anacronisticamente immaginano un mondo post-capitalista, tinteggiando il proprio berciare di sfumature xenofobe, antisemite e razziste; si augurano inoltre un’egemonia mondiale euroasiatica capeggiata dalla Russia. Vedono infine nel capo unico, nonostante le dimostrate perversioni capaci di sedurre solamente gli impoveriti fascini dei circoli letterari parigini, la personificazione dell’ideale da perseguire nello sconclusionato progetto di addizionare miseria all’attuale pochezza della politica russa. Così, il Male Assoluto, rappresentato nell’ultimo decennio da Vladimir Putin, si appresta a diventare Male Relativo. Un’opposizione, proclamantasi democratica ma impomatantesi delle più abominevoli fragranze del Novecento, rischia infatti oggi di condannare la Russia alla novità di una tetra presenza di alternative. Qual miglior auspicio per un roseo 2013.

L'autore: Marco Residori

Marco Residori, studente presso il corso di laurea "Mass media e Politica" della facoltà di Scienze politiche "Roberto Ruffilli" (unibo), nato nel 1988 e cresciuto a Milano. Aree di interesse/ricerca: sociologia dei consumi culturali e comunicativi, zone di frontiera tra ue-nuova europa (nuove russie e balcani) attualmente vive in Ukraina. Il suo blog personale è "Crossbordering"
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