Il “Passiglium” alla prova

Pubblicato il 8 Luglio 2011 alle 06:00 Autore: Salvatore Borghese

Le elezioni della Seconda Repubblica se si fosse votato con la legge che risulterebbe dal referendum Passigli

Al Senato invece la coalizione berlusconiana nelle sue varie forme avrebbe ottenuto solo 130 seggi, rendendo necessario un difficile accordo con i moderati del Patto per l’Italia, anche se non sarebbe stato da escludere un appoggio delle liste minori. La legislatura avrebbe comunque risentito parecchio di questa situazione in cui la coalizione che ha la maggioranza alla Camera si trova in netta minoranza al Senato.

Passiglium

1996

La maggior competitività delle liste di centrodestra nella quota proporzionale avrebbe consentito a Berlusconi di vincere ancora, battendo la coalizione di Prodi per 285 seggi contro 277. L’ago della bilancia comunque sarebbe stata la Lega, a meno che i centristi di una parte non fossero trasmigrati “in blocco” dall’altra (determinando comunque una maggioranza fragilissima ed eterogenea).

Passiglium

In Senato il risultato migliore sarebbe stato conseguito dalle liste dell’Ulivo e dei Progressisti, grazie ad oculati accordi di desistenza. Ma non sarebbe bastato ad ottenete una maggioranza, nemmeno inglobando SVP, Radicali (con Sgarbi per di più) e il senatore valdostano. Più chances avrebbe avuto il Polo, ri-alleandosi con la Lega e magari contando sull’appoggio esterno della Fiamma di Rauti e di Pannella a seconda delle occasioni. Anche qui, comunque, si sarebbe avuta una maggioranza estremamente risicata.

Passiglium

2001

L’indiscutibile vittoria del centrodestra, trainato dal 29% ottenuto dalla sola Forza Italia nel proporzionale, avrebbe garantito una solida maggioranza di 337 seggi alla coalizione Fi-An, con la Lega e il CCD-CDU rimasti fuori per non aver raggiunto il 4%. A sinistra, seggi solo per Prc, Ds e Margherita.

Passiglium

Senato ancora una volta in bilico, grazie alla maggiore competitività dimostrata dal centrosinistra nei collegi uninominali con il simbolo dell’Ulivo. Ma anche qui il centrodestra avrebbe avuto la possibilità di garantirsi la maggioranza dei seggi (seppur, ancora una volta, risicata ed eterogenea) accordandosi con le leghe “indipendenti” lombardo-venete e con i centristi di Democrazia Europea.

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2006

L’aver puntato su molte liste sotto il 4% avrebbe penalizzato il centrosinistra ben più del centrodestra: se il risultato effettivo del 2006 vide le due coalizioni coatte sostanzialmente in parità (entrambe poco sotto il 50% dei voti) la Camera dei Deputati avrebbe avuto una chiara maggioranza di centrodestra, poiché tutti e 4 i suoi partiti principali avrebbero superato lo sbarramento e avrebbero potuto contare tutti insieme su ben 346 seggi. La stabilità non sarebbe comunque stata scontata, visto che ciascun partito della coalizione sarebbe stato decisivo per l’ottenimento della maggioranza in sede di votazione parlamentare.

Passiglium

Per la prima volta, vediamo una maggioranza (sempre ipotetica) anche al Senato, per di più coincidente con quella della Camera nel “colore” e nelle proporzioni. La frammentazione sarebbe stata fatale per il centrosinistra, che così avrebbe regalato al centrodestra una maggioranza di 168 seggi, ancor più solida che alla Camera perché non vulnerabile ad un eventuale voto contrario della Lega. Sembra un paradosso, ma le elezioni più “incerte” della storia repubblicana avrebbero determinato, con la legge Passigli, il primo Parlamento stabile della Seconda Repubblica.

Passiglium

2008

Analogo esito avrebbero avuto le elezioni del 2008, vinte con ampio margine dalla coalizione di centrodestra sia nella realtà che nella simulazione: alla Camera la maggioranza Pdl-Lega avrebbe potuto contare su 318 seggi. Meno di quanto ottenuti in realtà (e, se la storia si fosse ripetuta tal quale, con questi numeri il governo sarebbe caduto il 14 dicembre 2010 dopo lo strappo dei finiani), ma pur sempre una solida maggioranza, e senza l’Udc.

Passiglium

Il Senato sarebbe stato sostanzialmente identico alla Camera, se non per la presenza (come nelle altre simulazioni) di liste inferiori al 4% nazionale, grazie ai seggi conquistati nelle regioni più popolose o ad un radicamento territoriale molto forte (Lombardia, Lazio, Sicilia). Maggioranza Pdl-Lega di 161 seggi.

Passiglium

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La prossima settimana useremo il “Passiglium” per simulare un’elezione basandoci sui valori che i sondaggi misurano in questo periodo. Cercheremo inoltre di capire, sulla base delle simulazioni svolte, quale sia per le singole forze politiche il formato più vantaggioso con cui presentarsi allo scopo di massimizzare i risultati se si dovesse andare al voto con questa legge elettorale.

 

L'autore: Salvatore Borghese