Norvegia: alle elezioni amministrative affermazione dei Conservatori e dei Laburisti
La strage di Utøya ha generato un clima di partecipazione. «Mai nessuna elezione municipale o regionale ha avuto un significato altrettanto simbolico» ha scritto il quotidiano Aftenposten. «Non importa per chi andrete a votare, l’importante è che andiate votare» ha ripetuto e ripetuto il premier Stoltenberg. Le previsioni sono state rispettate nel senso che la partecipazione è cresciuta, ma meno di quello che ci si aspettava: nelle amministrative del 2007 l’affluenza si era fermata al 61,7%, stavolta è stato raggiunto il 62,5%.
Il partito socialdemocratico attualmente al governo della nazione ha potuto contare sull’effetto politico generato dalla strage di Utøya. Subito dopo l’attentato, i laburisti hanno visto crescere a dismisura i propri consensi. Una vera e propria impennata che è andata smorzandosi lentamente ma che ha dato comunque una spinta sensibile. Secondo gli analisti, il premier Stoltenberg è riuscito a mantenere il sangue freddo, dando alla nazione una percezione di stabilità. La cosa ha pagato, come ha certamente pagato il comportamento del sindaco di Oslo, Fabian Stang, dopo gli attacchi del 22 luglio.
Un ultimo dato politico. Come in tutte le elezioni alla fine c’è stato chi ha vinto e chi ha perso. Il grande sconfitto è il Partito della Sinistra Socialista, andato incontro a una batosta che era nell’aria e che gli sforzi degli ultimissimi giorni non sono riusciti a scongiurare. E così, mentre nella notte di lunedì si contavano i voti (4,5% dei consensi, un punto e mezzo percentuale in meno delle precedenti amministrative), la leader del partito Kristin Halvorsen ha annunciato di voler lasciare la guida del partito.