I viaggi diplomatici di Xi Jinping (习近平) – Seconda tappa: Tanzania e Sud Africa

Pubblicato il 18 Giugno 2013 alle 16:35 Autore: Stefano Giovannini

Xi in Sud Africa

Xi arriva all’aeroporto internazionale Tambo di Johannesburg il 25 marzo. Lui e la moglie sono accolti da Maite Nkoana-Mashabane (f.), ministro sudafricano per le Relazioni internazionali e la Cooperazione, e Malusi Gigaba, ministro sudafricano per le Imprese pubbliche. Scòpo della visita di Xi nella Repubblica Sudafricana non è solo quello di promuovere i legami con questo Paese, ma anche quello di partecipare al forum degli Stati cosiddetti “BRICS” (acronimo di “Brazil, Russia, India, China and South Africa”, cioè “Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa”), ossia i principali mercati emergenti del mondo. Tratteremo del summit dei BRICS nella prossima edizione della rubrica; qui esaminiamo invece soltanto la parte relativa ai rapporti sinosudafricani.

L’incontro tra Xi e la sua controparte sudafricana, Jacob Zuma, avviene il 26 marzo a Pretoria, capitale dello Stato. Notando come Cina e Sud Africa siano importanti Paesi in via di sviluppo, Xi dice che i rapporti tra i due Paesi stanno crescendo d’importanza a livello globale, in termini di significato strategico e peso politico. La Cina, aggiunge, è pronta a collaborare con il Sud Africa per costruire dei rapporti che fungano da modello per un nuovo tipo di alleanza strategica sinoafricana e per la solidarietà e la cooperazione tra i grandi Paesi in via di sviluppo. La Cina, spiega, considera la propria relazione con la Repubblica Sudafricana quale una priorità in politica estera e ritiene che le due parti debbano incrementare la fiducia reciproca, espandere gli scambi e preservare i reciproci comprensione e supporto sui principali problemi comuni. I due Stati, continua, devono anche rafforzare la cooperazione strategica sulle questioni locali e globali al fine di salvaguardare gli interessi comuni non solo a loro stessi ma all’intero mondo in via di sviluppo. La Cina, afferma, vuole promuovere la collaborazione con il Sud Africa sulla base di una logica di mutuo beneficio e risultati positivi per ambo le parti e incoraggia le proprie imprese e istituzioni finanziarie a investire nei settori prioritari in Sud Africa, quali le infrastrutture, le miniere, l’energia e l’automobilismo. Allo stesso tempo, Xi prosegue, le due parti devono avere un atteggiamento lungimirante e ampliare gli scambi tra  civili. Il presidente dell’RPC invoca sforzi volti ad assicurare il successo del programma dell’Anno Nazionale che si terrà a rotazione nei due Paesi nel 2014 e nel 2015. La Cina, promette, istituirà un centro culturale cinese in Sud Africa, spingerà per una maggiore cooperazione in àmbito accademico ed educherà le prossime generazioni al mantenimento dell’amicizia sinoafricana. L’Africa, puntualizza, è vista dall’RPC quale un “continente di speranza”, cosa che aiuta l’impegno del Sud Africa per acquisire forza dall’unità e dall’indipendenza nella risoluzione dei problemi africani. La Cina, Xi aggiunge, vuole potenziare la cooperazione con l’RSA sugli affari africani e svolgere un ruolo costruttivo nella preservazione delle pace e sicurezza del continente.

Zuma dice che la visita di Xi è prova dell’alto livello dei rapporti tra i due Paesi e che l’RSA dà grande importanza alla cooperazione con la Cina, volendo collaborare con essa nel raggiungimento dello sviluppo comune e nel perseguimento di un ordine internazionale più giusto e ragionevole. Lo sviluppo cinese, continua, sotto il Partito Comunista, con cui il Partito del Congresso Nazionale Africano desidera intensificare gli scambi, è fonte di speranza e ispirazione per il Sud Africa e lo incoraggia a sforzarsi per un futuro migliore. La Repubblica Sud Africana, Zuma prosegue, dà valore al ruolo svolto dall’RPC quale suo maggior partner commerciale e spera che un numero più elevato d’imprese cinesi investa nel Sud Africa e lo aiuti a raggiungere l’obiettivo di una crescita equilibrata del commercio bilaterale. L’RSA, soggiunge, apprezza l’aiuto fornitole dai cinesi nei settori agricolo, educativo, sanitario e addestrativo di talenti, sperando di poter propellere la comprensione reciproca e l’amicizia bilaterale tramite il programma dell’Anno Nazionale. L’RSA, spiega, vuole collaborare con l’RPC nel potenziamento della cooperazione sinoafricana ed è pronta a intensificare la coordinazione con essa all’interno dei BRICS, del G20 e delle altre cornici multilaterali al fine di far progredire la democratizzazione delle relazioni interne.

Al termine dell’incontro i due presidenti testimoniano la firma di una serie di accordi di cooperazione. Un comunicato segue dicendo che “i due leader sono concordi sull’opzione di rendere i rapporti bilaterali un obiettivo strategico prioritario nelle rispettive politiche estere”. Notando con soddisfazione, si legge, che la cooperazione economico-commerciale è divenuta un’importante traino per i rapporti tra i due Paesi, i due capi di Stato s’impegnano a rafforzarla attraverso sforzi volti a incoraggiare l’espansione e l’ottimizzazione del commercio biunivoco, il miglioramento delle combinazioni e la promozione dell’equilibrio commerciali e l’aumento del commercio in beni a valore aggiunto. In base al fatto che, si legge, gli scambi tra civili in anni recenti sono fioriti ponendo solide fondamenta per lo sviluppo, Xi e Zuma decidono di designare il 2014 “Anno del Sud Africa in Cina” e il 2015 “Anno della Cina in Sud Africa”. Sul fronte internazionale, è scritto, RPC e RSA votano per la difesa dei diritti e degli interessi legittimi dei Paesi in via di sviluppo e per la resa più giusta ed equa dell’ordine internazionale. “Le due parti – dice il comunicato congiunto – fanno appello a tutti i Paesi del mondo per lo stabilimento di un’alleanza globale per lo sviluppo più egalitaria ed equilibrata e l’affronto delle sfide globali attraverso l’unione e la cooperazione a mutuo beneficio”. Nel contempo, si legge, i due Paesi invitano la comunità internazionale a dare maggiori attenzione e supporto all’Africa, nel rispetto degli sforzi dei Paesi africani per la soluzione indipendente dei problemi locali, aiutandoli ad aumentare la capacità di crescere da sé.

Stefano Giovannini

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