Doppio esame per De Laurentiis

Pubblicato il 22 Luglio 2013 alle 10:57 Autore: Emanuele Vena

E in attacco? Il perno centrale offensivo è sicuramente un elemento chiave del gioco di Benitez. Sino allo scorso anno Cavani ha letteralmente spadroneggiato, non avendo nemmeno una vera riserva di ruolo, se non negli ultimi 6 mesi (con l’acquisizione di Calaiò, che ha comunque trovato pochissimo spazio).

Tuttavia, oggi sembra meno impellente l’esigenza di un grande goleador. La storia vincente di Benitez parla chiaro: il Liverpool che vinse la Champions schierava come terminale offensivo un certo Milan Baros, punta ceka molto mobile ma non dotata di un invidiabile score realizzativo (appena un gol nella Champions 2004-05). Lo stesso è successo al Chelsea fresco vincitore dell’Europa League, in cui Fernando Torres si è dimostrato un giocatore rigenerato ma senza raggiungere le vette realizzative già toccate con i “Reds”.

Chiaramente un elemento come Mario Gomez avrebbe potuto essere un ottimo acquisto, abbinando una solida esperienza come terminale offensivo del 4-2-3-1 ad una spiccata capacità realizzativa. Tuttavia, la Fiorentina è stata molto abile a bruciare sul tempo tutti gli avversari (Napoli compreso).

Nonostante l’affare Gomez sia sfumato, il Napoli ha tutto il tempo (e soprattutto il denaro) per dare a Benitez l’attaccante ideale per il suo gioco. L’importante sarà non farsi condizionare dalla tifoseria, la quale (giustamente, dal suo punto di vista) chiede un nome che la possa far sognare, spedendo Cavani definitivamente nel dimenticatoio.

Quali i nomi più vicini? Il brasiliano Damiao al momento sembra il favorito, pur essendo notevoli le perplessità sia sulla sua adattabilità al calcio italiano sia sui suoi continui problemi fisici. Nodi da ponderare attentamente, viste anche le richieste dell’Internacional, suo club di appartenenza, che esige almeno 25 milioni per il suo cartellino. Altri nomi che sono circolati (come El Shaarawy e Lamela) non rientrano nella tipologia di attaccante centrale richiesto da Benitez, mentre Torres, Dzeko, Higuain o addirittura Ibrahimovic sembrano irraggiungibili sia per una questione di ingaggi che di scarso interesse per un trasferimento a Napoli. Interessanti potrebbero essere Vucinic (che la Juventus però difficilmente cederà, soprattutto dopo aver visto sfumare l’affare Jovetic), Matri ma soprattutto Osvaldo, ormai sempre più in rotta di collisione con l’ambiente giallorosso.

L’alternativa (che però farebbe storcere il naso alla tifoseria) sarebbe di pescare in provincia un giocatore dal notevole potenziale, da far esplodere definitivamente a Napoli. Come lo è stato Mandzukic (prelevato dal Wolfsburg e fresco vincitore di tutto con la maglia del Bayern) o lo stesso Cavani preso dal Palermo. Ad ogni modo, qualsiasi sia la scelta finale, sarà fondamentale per De Laurentiis non farsi “prendere per il collo”, considerando che l’enorme liquidità a disposizione spingerà inevitabilmente i potenziali venditori ad alzare le richieste dinanzi al patron partenopeo.

La cessione di Cavani al PSG ha ulteriormente irrobustito un budget di assoluto livello

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Detto ciò, come già sottolineato, il vero problema non sarà la punta centrale (o meglio, non solo) quanto la capacità di costruire un’intera rosa in grado di seguire i dettami di Benitez. Sia acquistando una serie di calciatori idonei a tale gioco, sia facendo perno sulla capacità di adattamento degli altri elementi già in rosa. Tuttavia, la riconversione non sarà facile ne’ immediata. I tifosi dovranno avere pazienza e fiducia, confidando sulla presenza di un allenatore di assoluto valore ed evitando di riservargli lo stesso trattamento ricevuto (non solo a livello di tifoseria, ma anche a livello di giocatori e dirigenza) nell’ultima esperienza italiana. Altrimenti sarà difficile evitare un clamoroso fallimento.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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