Mercati in attesa di settembre, mese chiave per l’economia mondiale

Pubblicato il 5 Agosto 2013 alle 09:56 Autore: Giovanni De Mizio

Mercati in attesa di settembre, mese chiave per l’economia mondiale

I mercati finanziari tornano a sorridere nel corso dell’ottava terminata il 2 agosto con forti rialzi su molti indici europei e americani grazie ai sostanziali nulla di fatto da parte delle maggiori banche centrali, ovvero quella europea e la Federal Reserve statunitense.

Tutto sembra rimandato a dopo Jackson Hole, l’annuale raduno economico che ha luogo nel Wyoming ogni anno alla fine del mese di agosto, per cui, salvo sorprese, il mese di agosto dovrebbe proseguire su questa strada senza particolari scossoni.

Gli investitori si preparano per settembre, quando la Federal Reserve potrebbe annunciare l’inizio del famigerato tapering, ovvero l’inizio della fine dell’era dei soldi infiniti-o-quasi, ma anche alle elezioni tedesche e alle decisioni della Corte Costituzionale tedesca di Karlsruhe a proposito del programma OMT.

A confondere ulteriormente le acque potrebbe essere la situazione politica italiana che, a seguito della condanna in via definitiva per evasione fiscale nei confronti di Silvio Berlusconi, potrebbe affrontare una parte fase di elevata incertezza proprio nel momento in cui comincia ad essere necessario agire per evitare di spegnere sul nascere le speranze (già adesso minuscole) di ripresa. Non va dimenticato poi che anche i governi di Spagna, Portogallo e Grecia stanno passando un brutto quarto d’ora e novità in questo senso potrebbero emergere con il ritorno alle solite attività dopo la pausa agostana.

Mercati bocciano Monti

L’agenda macroeconomica per lunedì prevede diversi indici dei direttori degli acquisti dalla Cina fino all’ISM non manifatturiero statunitense: il terziario non dovrebbe dare particolari segnali di vita rispetto ai numeri precedenti e solo in Germania, Stati Uniti e forse Cina dovrebbe superare la soglia dei 50 punti che separa la recessione dall’espansione. Il PMI relativo l’Italia dovrebbe tuttavia crescere a 46,5 punti dai precedenti 45,8.

Martedì l’Italia pubblicherà la produzione industriale, che dovrebbe crescere su base mensile dello 0,4 per cento, in lieve rialzo rispetto al dato precedente; l’Italia inoltre pubblicherà i dati sul Pil, che dovrebbe essere calato, nel corso dell’ultimo trimestre, dello 0,4 per cento su base trimestrale e del 2,2 per cento su base annua: il tasso di caduta dovrebbe essere in rallentamento.

Giovedì sarà la volta delle consuete richieste di sussidi di disoccupazione, attese a 336 mila unità contro le 326 mila precedenti. Venerdì il dato più importante sarà l’indice dei prezzi al consumo cinese, che su base annua dovrebbe confermarsi al 2,7 per cento.