Sicilia, in pezzi l’asse Crocetta-M5S

Pubblicato il 13 Agosto 2013 alle 13:23 Autore: Redazione

Ben lungi dall’essere limitate a un solo episodio, però, le critiche del M5S hanno colpito l’intero operato di Crocetta e il suo atteggiamento.

“Tante belle parole, tanti proclami – ha detto Cancelleri – aspettiamo la rivoluzione ma non ce n’è nemmeno l’odore. C’è solo puzzo di compromesso morale“.

Crocetta, in particolare, sarebbe colpevole dei ritardi nella nomina per titoli dei dirigenti delle Aziende sanitarie provinciali (“Lei ha bloccato il concorso, mentre nel Lazio Zingaretti ha copiato il nostro bando”) e di avere fatto marcia indietro sul Muos, dopo il primo no di mesi fa (“Forse aveva paura di essere condannato per abuso d’ufficio? I Siciliani le sarebbero stati grati perché abbiamo il dovere di combattere una legge ingiusta. Lei invece consiglia ai cittadini di Niscemi di fare le valigie“).

Critiche anche per i 50 milioni di euro spesi per i cantieri di lavoro per tre mesi (“Questo non è sviluppo, è clientela, è il nulla. I soldi dobbiamo darli alle aziende con progetti mirati per creare posti di lavoro veri”) e per lo stipendio dello stesso presidente, che non sarebbe stato dimezzato. 

Il governatore della Sicilia Rosario Crocetta

Il governatore della Sicilia Rosario Crocetta

La risposta di Crocetta non si è fatta attendere: “Non penso che il Parlamento sia mafioso. Ma trovo assurdo ergere uno steccato corporativo dicendo ‘andate a denunciare’. Le assicuro che abbiamo già denunciato”. Sulla questione Muos, il presidente ha sottolineato: “Non ho tutti questi poteri, ho solo poteri amministrativi. Io ho il dovere di essere custode degli interessi della Sicilia. Non è il mio governo che ha autorizzato il Muos, è il governo nazionale e il governo regionale precedente che è stato costretto a farlo. Io rispetto la legge”.

Sulle nomine, per Crocetta “Il Parlamento è liberissimo e il governo non ha nulla da eccepire“, mentre liquida la questione dello stipendio come “affari miei personali, che non attengono alle sue valutazioni. Quello che io dichiaro in tv non attiene al dibattito parlamentare di oggi“. Il giudizio sulle dichiarazioni di Cancelleri è negativo: “Lei strizza l’occhio all’opposizione perché sente l’esigenza di differenziare il suo movimento politicamente”.

Come che sia, lo strappo di ieri rischia di avere conseguenze verso la fine dell’anno: il gruppo 5 Stelle infatti ha posto una scadenza al governo Crocetta. “Ha tempo sino a dicembre per presentare leggi che facciano uscire la Sicilia dalla crisi e rilanciare lo sviluppo – ha detto Cancelleri -. senza questi provvedimenti, siamo pronti a presentare la mozione di sfiducia“.

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